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Paesi Africani, la grande maggioranza
rappresentati a livello ministeriale, e 13 Organizzazioni
Internazionali, tra cui l’Unione Africana, per un totale di 350 Delegati, hanno
partecipano alla Conferenza Italia-Africa che si è svolta il 25 ottobre alla
Farnesina.
Un
grande evento che, nelle parole del Ministro degli Affari Esteri e della
Cooperazione internazionale Enzo Moavero Milanesi, “rappresenta il principale
momento di dialogo strutturato tra l’Italia e gli Stati del continente africano
in impetuosa crescita demografica ed economica.
Un’occasione
di rilievo peculiare, che sottolinea l’impegno italiano e l’eccellente risposta
ricevuta. Da parte nostra è forte la determinazione ad affrontare, in un
rapporto di genuina collaborazione e fruttuoso apporto reciproco, i temi e le
opportunità che la tradizionale, antica amicizia, l’evidente geopolitica e la
storia impongono. La giornata romana costituisce un significativo indicatore
del comune desiderio, africano e italiano, di muoversi da attivi protagonisti
sui dinamici scenari contemporanei di un mondo globalizzato e sempre più
competitivo”.
A
testimonianza della priorità che l’Italia attribuisce alle relazioni con
l’Africa, i lavori alla Farnesina sono stati aperti dal Presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella, e conclusi dal Presidente del Consiglio,
Giuseppe Conte.
Partendo
dalla consapevolezza che i destini dell’Africa e dell’Europa sono, da sempre,
fra loro strettamente connessi, l’obiettivo della Conferenza è di individuare
soluzioni condivise alle principali sfide in materia di pace, libertà,
democrazia e sicurezza; nonché di concordare percorsi di crescita comuni,
soprattutto attraverso il coinvolgimento di qualificati esponenti italiani,
provenienti dal mondo dell’economia e delle aziende, dell’accademia e delle
organizzazioni non governative.
La
Conferenza rivolge un’attenzione particolare all'estremamente positiva
evoluzione in atto nel cosiddetto Corno d’Africa, a seguito dell’accordo di
pace tra Etiopia ed Eritrea, rispetto al quale l’Italia intende assicurare il
massimo sostegno, come testimoniato dalla riunione di lavoro fra il Ministro
Moavero e i Ministri degli Esteri etiope ed eritreo, organizzata, a inizio
ottobre, a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e seguita dalla
recentissima visita del Presidente del Consiglio.
Sullo
sfondo più generale, colpisce lo straordinario fermento che sta vivendo il
continente africano: una vera festa della democrazia tra la fine del 2018 ed il
2019, con in programma ben 31 consultazioni elettorali. Una realtà
inimmaginabile solo un decennio fa. Di certo, questi elementi confortanti
continuano - purtroppo - a essere affiancati da situazioni di conflitti e crisi
economica che si stanno cercando di superare.
Sia
rispetto agli aspetti positivi, sia a quelli negativi, il Governo Italiano
conferma il proprio impegno al fianco degli amici dell’Africa. Un impegno
concreto, basti ricordare: la partecipazione dell’Italia alle principali
missioni di pace in loco (ben 13) sotto l’egida dell’Unione Europea e delle
Nazioni Unite; l’intensa attività a favore del rafforzamento delle istituzioni
locali; il contrasto alle sfide poste dall’estremismo violento e dai traffici
illeciti; la specifica azione volta a facilitare la stabilizzazione in Libia e
il processo politico in atto sulla base del piano ONU.
Pace,
libertà, sicurezza ed equo sviluppo socio-economico sono essenziali diritti
primordiali di tutte le persone e di tutti i popoli. L’Europa che attraverso un
pluridecennale percorso di integrazione ha saputo porre fine a secoli di guerre
fratricide, dev’essere al fianco dell’Africa nella sua attuale fase storica di
sviluppo. I due continenti hanno sistemi economici palesemente complementari,
con tante opportunità ancora da mettere a frutto; non dimentichiamoci che
l’Africa cresce con tassi medi annuali elevati, intorno al 5%.
La
Conferenza della Farnesina, dunque, ha analizzato con attenzione le prospettive
di collaborazione economica e di investimento (l’Italia è già fra i principali
investitori in Africa); inoltre, il nostro Paese e il nostro sistema
universitario e di ricerca sono interessati e disponibili a individuare e
approfondire utili fori di cooperazione nel campo formativo e accademico con
corrispondenti istituti degli Stati africani.
Non
può, infine, mancare il focus sull’interscambio in ambito culturale,
considerata la vocazione e la singolare esperienza italiana al riguardo e
l’immensa, affascinante varietà delle millenarie culture africane, unita alla
loro vivacità dei nostri giorni. Dall’insieme di queste notevoli possibilità,
siamo fiduciosi che nascano soprattutto positivi stimoli per le più giovani
generazioni africane e italiane, con uno sguardo lungimirante. Un simile
approccio dovrebbe, peraltro, essere di giovamento nella doverosa ricerca di
idonee soluzioni, vocate a un miglior governo dei flussi migratori e alla lotta
contro ogni tipo di traffico illecito.
La Conferenza Italia-Africa della Farnesina, ha
ricordato ancora il Ministro Moavero, “rappresenta un momento prezioso e unico
per conoscersi meglio, parlarsi, ascoltare il rispettivo punto di vista e le
reali esigenze di ciascuno, sui temi che ci legano e che potranno collegarci in
futuro. È proprio in quest’ottica, che l’Italia considera anche indispensabile
che l’Unione Europea garantisca un più intenso ed efficace impiego di risorse
finanziarie nel contesto del prossimo Quadro Pluriennale del bilancio UE. Per
parte italiana siamo assolutamente motivati ad agire a tal fine, nel corso del
negoziato a Bruxelles, fra l’altro, sostenendo l’introduzione di nuove, genuine
e autonome fonti di entrate per il bilancio dell’Unione”.