Come
si sapeva prima della morte del segretario generale del Fronte Polisario, Mohamed
Abdelaziz avvenuta il 31 giugno scorso, Algeria è implicata direttamente nel
sostegno del suo uomo, Brahim Ghali, alla guida del gruppo separatista basato
nei campi di Tindouf in sud-ovest algerino. Si sapeva che ci sarà un altro e l’infinito
massacro della democrazia nei campi durante il congresso straordinario spostato
della data prevista di 9 luglio alla fine dello stesso mese.
L’uomo
dell’Algeria si chiama Brahim Ghali, nato a Rhamna vicino Marrakech in Marocco,
già rappresentante del Polisario in Spagna, costretto a scappare in Algeria dalla
giustizia spagnola nel 2007, in seguito alle varie denunce depositate contro
lui presso l'Udienza Nazionale, da parte dell'Associazione Saharawi di Tutela
dei Diritti dell'Uomo (ASSADEH) per crimini di “genocidio, assassinio, ferite, imprigionamento
illegale, terrorismo, torture e sparizione”, e da parte dell'Associazione della
Canaria delle Vittime del Terrorismo (ACATIVE) per crimini di “terrorismo,
sequestro ed assassinio di 300 persone ed attacco compiuto contro 34 pescherecci
spagnoli durante il periodo tra il 1977 ed il 1987”.
Mentre
a Ginevra, è stato denunciato nel Consiglio dei Diritti dell'Uomo delle Nazioni
Unite per violazioni dei diritti fondamentali di donne e di ragazze vittime di
ogni tipo di molestie e di stupro. Il caso notorio è quello di Khadijatou
Mahmoud Mohamed Zouheir, che denuncia d’essere stata rapita nel 2010 e
selvaggiamente violata all'età di 14 anni da parte dell’uomo d’Algeria, Brahim
Ghali.
Ghali
è in guai anche con l’Unione Europea dopo la denuncia dell’Ufficio Anti-Frode
dell’UE (OLAF), per essere tra gli autori delle deviazioni degli aiuti
umanitari concessi dall’UE alla popolazione dei campi.
Una
scelta d’Algeri che non fa che confermare la convinzione profonda dei saharawi
di Tindouf che il futuro capo del Polisario non sarà autonomo rispetto
all'Algeria e non potrà dunque svolgere alcun ruolo per il bene dei saharawi e per
un rilancio del processo di regolamento della questione di Sahara.
L'Algeria
tenta così di mantenere Polisario come un strumento di pressione permanente sul
Marocco, anche se non potrà sottrarre il suo protetto della sua nazionalità
marocchina. Poiché la tomba del suo padre Sidi El Moustapha, si trova precisamente
a Rhamna.
Lungi
dall'essere stupidi, gli abitanti dei campi di Tindouf hanno capito il
messaggio di sostegno e che il congresso straordinario del Polisario sarà
soltanto una vetrina.
Certi ostacoli potrebbero ritardare i lavori di
questo congresso destinato all'elezione del nuovo capo del Polisario, Brahim
Ghali che ne presiede la commissione preparatoria, ad una conferenza, ha
dichiarato che i lavori potrebbero, contrariamente alle previsioni, prendere
del ritardo e che invece di quaranta giorni richiesti per la designazione del
successore di Mohamed Abdelaziz, potrebbero estendersi su sessanta giorni.
Cosi continua, come al solito,
la dipendenza al cento per cento dagli quel poco che rimane dalla deviazione
degli aiuti umanitari internazionali e continua lo sfruttamento dei bambini,
anziani e donne dei campi di Tindouf da parte dell’Algeria e del suo gruppo per
scopi politici, economici, personali ed egemonici nella regione.