venerdì 24 giugno 2016

Morto capo del gruppo Polisario, Algeria candida Brahim Ghali

Come si sapeva prima della morte del segretario generale del Fronte Polisario, Mohamed Abdelaziz avvenuta il 31 giugno scorso, Algeria è implicata direttamente nel sostegno del suo uomo, Brahim Ghali, alla guida del gruppo separatista basato nei campi di Tindouf in sud-ovest algerino. Si sapeva che ci sarà un altro e l’infinito massacro della democrazia nei campi durante il congresso straordinario spostato della data prevista di 9 luglio alla fine dello stesso mese.
L’uomo dell’Algeria si chiama Brahim Ghali, nato a Rhamna vicino Marrakech in Marocco, già rappresentante del Polisario in Spagna, costretto a scappare in Algeria dalla giustizia spagnola nel 2007, in seguito alle varie denunce depositate contro lui presso l'Udienza Nazionale, da parte dell'Associazione Saharawi di Tutela dei Diritti dell'Uomo (ASSADEH) per crimini di “genocidio, assassinio, ferite, imprigionamento illegale, terrorismo, torture e sparizione”, e da parte dell'Associazione della Canaria delle Vittime del Terrorismo (ACATIVE) per crimini di “terrorismo, sequestro ed assassinio di 300 persone ed attacco compiuto contro 34 pescherecci spagnoli durante il periodo tra il 1977 ed il 1987”.
Mentre a Ginevra, è stato denunciato nel Consiglio dei Diritti dell'Uomo delle Nazioni Unite per violazioni dei diritti fondamentali di donne e di ragazze vittime di ogni tipo di molestie e di stupro. Il caso notorio è quello di Khadijatou Mahmoud Mohamed Zouheir, che denuncia d’essere stata rapita nel 2010 e selvaggiamente violata all'età di 14 anni da parte dell’uomo d’Algeria, Brahim Ghali.
Ghali è in guai anche con l’Unione Europea dopo la denuncia dell’Ufficio Anti-Frode dell’UE (OLAF), per essere tra gli autori delle deviazioni degli aiuti umanitari concessi dall’UE alla popolazione dei campi.
Una scelta d’Algeri che non fa che confermare la convinzione profonda dei saharawi di Tindouf che il futuro capo del Polisario non sarà autonomo rispetto all'Algeria e non potrà dunque svolgere alcun ruolo per il bene dei saharawi e per un rilancio del processo di regolamento della questione di Sahara.
L'Algeria tenta così di mantenere Polisario come un strumento di pressione permanente sul Marocco, anche se non potrà sottrarre il suo protetto della sua nazionalità marocchina. Poiché la tomba del suo padre Sidi El Moustapha, si trova precisamente a Rhamna.
Lungi dall'essere stupidi, gli abitanti dei campi di Tindouf hanno capito il messaggio di sostegno e che il congresso straordinario del Polisario sarà soltanto una vetrina.
Certi ostacoli potrebbero ritardare i lavori di questo congresso destinato all'elezione del nuovo capo del Polisario, Brahim Ghali che ne presiede la commissione preparatoria, ad una conferenza, ha dichiarato che i lavori potrebbero, contrariamente alle previsioni, prendere del ritardo e che invece di quaranta giorni richiesti per la designazione del successore di Mohamed Abdelaziz, potrebbero estendersi su sessanta giorni.

Cosi continua, come al solito, la dipendenza al cento per cento dagli quel poco che rimane dalla deviazione degli aiuti umanitari internazionali e continua lo sfruttamento dei bambini, anziani e donne dei campi di Tindouf da parte dell’Algeria e del suo gruppo per scopi politici, economici, personali ed egemonici nella regione.

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