Io confermo con grande piacere la mia
partecipazione attiva in questo nostro importante convegno sui “Percorsi di accoglienza e
interazione in Provincia di Siena”,
come ex presidente della Consulta provinciale dell’immigrazione e consigliere comunale aggiunto,
nonché in qualità di Coordinatore nazionale
della Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI) e
Segretario generale della Federazione Africana in Toscana (FAT), membro attivo
nel nostro prestigio Tavolo Permanente Provinciale delle Politiche Migratorie a
Siena, e vorrei dedicare mio contributo alle associazioni degli stranieri in
Italia, come ponti tra Italia e paesi d’origine, precisando che queste
associazioni sono italiane con tutti gli effetti, costituite in Italia secondo
le norme di leggi italiane e sono considerate sempre attori più importanti nei
processi di integrazione/interazione delle popolazioni straniere nella società
italiana. In particolare, al di là del fondamentale ruolo svolto nello scambio
culturale, intercultura, informazione e orientamento degli stranieri ecc, esse
rappresentano uno strumento per rendere possibile la partecipazione dei
cittadini stranieri alla vita pubblica della società locale.
Da sottolineare
che le istituzioni locali manifestano una crescente attenzione nei confronti
delle associazioni degli immigrati, perché considerate canali di mediazione
privilegiati per comunicare ed entrare in relazione con le popolazioni straniere
presenti sul territorio. Recentemente abbiamo assistito alla nascita del Tavolo
Permanente Provinciale dell’immigrazione a Siena, la Consulta Immigrazione nel
Comune di Siena, nella Regione Veneta guidata dalla Lega Nord è attiva una
Consulta Regionale dell’immigrazione composta dalle associazioni di migranti, Sindacati,
e presieduta dal Presidente della Regione, Zaia e nostro connazionale Abdallah
Khezraji Vicepresidente, invece è in
corso un dibattito vivace sulla Consulta regionale dell’immigrazione in nella
Regione Toscana.
I modi e le forme
della partecipazione degli immigrati alla vita pubblica locale sono un passo
avanti ma molto importante. Occorre far acquisire alla rappresentanza un reale
potere d’influenza, non solo sulle decisioni che riguardano direttamente gli
immigrati, ma anche sulle questioni attinenti alla comunità intera. Solo in
questo modo può esserci, infatti, una partecipazione effettiva, non
occasionale, verso l’affermarsi della cittadinanza attiva e della
responsabilità sociale che sono la base della vita democratica. In questo
quadro, il riconoscimento del diritto di voto, alle elezioni amministrative e
politiche ai cittadini immigrati è, certamente di fondamentale importanza. Le
ragioni sono note e possono soltanto essere ribadite perché l’immigrato compartecipa
con il proprio lavoro alla costruzione del contesto economico e produttivo, e
determina con coerenza anche un concorso alla costruzione del vivere sociale
con tutti i relativi diritti e doveri.
In Italia, in
diversi comuni toscani e nella provincia di Siena sono state sperimentate, in
questi anni, diverse forme, in parte applicando il sistema della nomina in
organismi consultivi di esponenti di associazioni di nazioni estere da loro
stesse designate ed in altra parte utilizzando invece il metodo elettivo. Fra
queste ultime, ad esempio, La ex consulta Provinciale dell’immigrazione a
Siena, i Consiglieri comunali o provinciali aggiunti che, in alcuni Enti Locali
sono stati eletti direttamente dai cittadini immigrati mentre in altri, sono
stati identificati nel Presidente e nel Vicepresidente di Consulte di cittadini
immigrati elette dagli stessi. Questi rappresentanti hanno il diritto di
partecipare ai lavori del Consiglio Comunale o Provinciale, con gli stessi
diritti dei consiglieri eletti dai cittadini italiani, escluso l’esercizio del
voto.
Nella Prefettura
di Siena è ben attivo da anni il Consiglio territoriale per l’immigrazione.
L'istituzione in ogni Prefettura dei “Consigli territoriali per
l’immigrazione”, previsti dal T.U. del 98, per favorire la condivisione, fra
italiani e immigrati, di politiche, progetti e programmi e per realizzare il
necessario raccordo tra realtà locali e quadro regionale e nazionale. Stabilito
dunque che a questi organismi è richiesto di esercitare un peso significativo
nella programmazione delle politiche locali.
Vi sono ambiti
d’intervento che non possono trascurare il ruolo primario delle associazioni
degli immigrati, come quelli delle iniziative culturali, educative, sociali,
che rispondono all’obiettivo del mantenimento dell’identità culturale e del
processo interculturale. La valorizzazione delle associazioni degli immigrati
assume quindi, in questo contesto, un’importanza certamente strategica sia per
quanto riguarda l’espressione della rappresentanza sia per lo sviluppo della
conoscenza delle diverse culture e quindi per combattere gli stereotipi e i
pregiudizi che sono la causa prevalente oggi in Italia degli atteggiamenti di
rifiuto e diffidenza sconfinanti a volte in veri e propri atti di razzismo.
È vero che
l’associazionismo degli stranieri si presenta in forma variegata, con
difficoltà a svilupparsi perché oltre alla carenza delle risorse finanziarie è
ben nota la scarsa attività di sostegno, in generale, da parte degli Enti
Locali. Infatti, le associazioni straniere, spesso, non hanno una sede propria
o comunque una struttura adeguata per lo svolgimento delle proprie attività,
quindi l'unico modo per potersi incontrare consiste nella convocazione di una
riunione in qualche sala richiesta, in genere, all'Ente pubblico o all’amico
sindacato o alla amica associazione italiana o alle parrocchie (nel caso delle
associazioni di tipo religioso cristiano).
Quindi, questi
problemi rendono spesso difficoltosa la gestione della vita ordinaria
dell’associazione, ma soprattutto bloccano la possibilità di sviluppare nuovi
progetti e iniziative. Emerge per questo motivo la creazione e lo sviluppo di
nuove forme associative (Reti di Associazioni, Unioni, Federazioni,
Confederazioni, Associazioni di associazioni, coordinamenti di associazioni
ecc.) che rinforzino e diano maggiori capacità progettuali alle singole
organizzazioni straniere.
Ci vuole ribadire
che un ruolo prezioso, nel percorso di inserimento e di integrazione sociale
degli immigrati è svolto dall’associazionismo degli immigrati e di quello che
opera con gli stessi, in tutte le sue variegate espressioni. Le associazioni,
infatti, oltre a costituire un vero e proprio ponte per le relazioni e
l’incontro con i cittadini autoctoni, svolgono anche funzioni auto formative e
informative, esercitano un ruolo pubblico e di collegamento con le istituzioni.
La rappresentanza
espressa quindi dalle associazioni degli immigrati è importante e proprio per
questo è bene che sia prevista la sua presenza qualificata in ogni organismo.
Occorre dunque sostenere le associazioni offrendo loro più possibilità per
costruire iniziative a carattere sociale e culturale e luoghi d’incontro, di
formare reti e coordinamenti territoriali di associazioni.
La partecipazione
alla vita pubblica degli immigrati non è soltanto un diritto ma anche
un’attività indispensabile alla coesione sociale e a rendere la vita collettiva
più democratica e più solidale.
Grazie per la
vostra attenzione.
N.B.
Il panchetto delle
Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia e della Federazione
Africana in Toscana con documenti storici della loro partecipazione nei
processi di integrazione e interazione in Italia e nei Forum Sociali Mondiali.
Oltre ai documenti informativi sull’evoluzione democratica in Marocco, il
riassunto del libro dedicato alla Comunità marocchina in Italia, la negazione
dei diritti dell’uomo nei campi di Tindouf in Algeria, e informazioni sul
turismo in Marocco.
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