venerdì 14 marzo 2014

PROCESSO A MADRID CONTRO I CARNEFICI DEL POLISARIO

Yassine/Carbone
Le atrocità e le gravi violazioni dei diritti umani commesse nei campi di Tindouf in Algeria dalle milizie dell’organizzazione separatista “polisario” sono state esposte, lunedì 10 marzo a Madrid, da altre tre vittime dinanzi la Corte Nazionale, il più alto tribunale penale spagnolo. 
Le vittime, che avevano presentato una denuncia contro i dirigenti del “Polisario” per genocidio e gravi violazioni dei diritti umani a Tindouf, hanno consegnato al giudice Pablo Ruz delle testimonianze sconvolgenti sulle torture e i maltrattamenti subite nelle carceri dal polisario come anche le atrocità commesse dai dirigenti di questa entità artificiale per imporre la loro autorità alla gente nei campi.
Così, El Kabch Mohamed Nafee, El Kharchi Lahbib e Chouiaar Mohamed Mouloud, sono stati sottoposti a una perizia medica allo scopo di constatare le torture subite in base alla loro testimonianza, hanno descritto nei dettagli le loro sofferenze patite durante gli anni di calvario nella famigerata prigione di Errachid (sud-est dell’Algeria).
Mohamed Nafee che ha trascorso 15 anni nelle prigioni del “Polisario” (1977-1992), ha descritto al giudice della Corte Nazionale “la realtà delle cose e i gravi crimini commessi dal Polisario e dall’Algeria” contro le vittime, dicenAlgeriado di essere “felice” di aver avuto l’opportunità di testimoniare davanti al magistrato e di svelare le pratiche disumane perpetrate dal “Polisario” contro la popolazione sequestrata a Tindouf. “Siamo vittime del Polisario. Noi portiamo sempre la sequela delle torture effettuate da parte delle milizie separatiste”, sottolineando che la giustizia spagnola accorda un “grande interesse” a questa causa. Nafee ha rivelato che ha assistito alla morte di diverse persone sotto tortura praticata da parte delle milizie del “polisario” contro i detenuti, precisando di aver riportato al giudice i nomi delle vittime e quelli dei torturatori responsabili di questi massacri.
Nella stessa ottica, El Kharchi Lahbib che ha trascorso 17 anni (1977-1994) nelle carceri del “Polisario”, dove ha vissuto tutte le forme di tortura e pratiche disumane, ha riferito al giudice i peggiori abusi, torture e violazioni inflitte alle vittime dai giustizieri del “polisario”. Il giudice Pablo Ruz ha ascoltato con “grande interesse” le testimonianze delle vittime e ha ordinato la perizia medica delle vittime.
L’altra vittima, Chouiaar Mohamed Mouloud, ha descritto i 13 anni (1977-1990) passati in carcere, le peggiori sofferenze e il vero calvario che ha vissuto nelle celle di Errachid su ordine del “Polisario” e del suo padrino algerino. Mohamed Mouloud, che porta ancora sul suo corpo i segni delle torture inflitte dai mercenari del “polisario”, ha nello stesso senso, riferito davanti al Giudice le deplorevoli condizioni di vita nei campi di Tindouf, indicando che le vittime sono sottoposte alle peggiori pratiche degradanti e disumane e che i tribunali spagnoli, che hanno dichiarato ricevibile questa denuncia, presentata nel 2007 da una ONG Saharawi di difesa dei diritti umani, hanno preso sul serio il processo e andranno fino in fondo per conoscere la verità e rendere giustizia alle vittime.
Da parte sua, Dahi Aguai, Presidente dell’Association des Portés Disparus au Polisario (APDP) Associazione degli Spariti al Polisario, e vittima lui stesso degli atti del “polisario”, è stato sentito nel mese di agosto scorso dallo stesso tribunale, ha presentato al giudice un elenco dei Saharawi di cittadinanza spagnola e belga che sono state vittime di abusi del Polisario. “La giustizia e il Governo spagnoli sono determinati ad andare avanti in questa causa per rendere giustizia alle vittime spagnole che sono sparite o sono state torturate sul territorio algerino”, ha detto Aguai.
In aggiunta a queste vittime, il giudice della Corte Nazionale aveva sentito ad agosto, le testimonianze di Saadani Malainine deportata a Cuba insieme di centinaio di bambini minori a Cuba per 16 anni, figlia del defunto El Wali Seikh Slama assassinato dal “polisario”, e di Mustapha El kouri.
Bisogna ricordare che il giudice della Corte Nazionale aveva accettato la denuncia, depositata il 14 dicembre 2007 contro i dirigenti del “Polisario” e gli ufficiali della sicurezza e dell’Esercito algerino, per “genocidio, torture, sparizioni forzate, detenzione illegale e gravi violazioni dei diritti umani”.
L’audizione ha avuto luogo nonostante le pressioni di associazioni spagnole filo Algeria e polisario per sospendere il processo. Il capo dell’organizzazione separatista “polisario” a Tindouf ha espresso il suo profondo dispiacere e la sua grande ammarezza sul fallimento di queste associazioni, mentre i dirigenti algerini e del polisario che erano contenti quando il Partito Popolare che governa in questo periodo Spagna, ha presentato nel 23 gennaio scorso, al parlamento una proposta legge per modificare il principio della “giurisdizione universale”, delusi tutti perché il progetto legge approvato si è contentato di limitare le competenze dei giudici solamente ai crimini di massa (genocidio e crimini contro l’umanità) che implicano almeno una persona di nazionalità spagnola o residente in Spagna.

Tra i 29 imputati denunciati figurano l’ex rappresentante del “polisario” in Spagna, Brahim Ghali, (oggi in Algeria), il cosiddetto “ministro” dell’informazione della pseudo “RASD”, Sid Ahmed Batal presumibilmente il “ministro dell’educazione”, Bachir Mustapha Sayed, l’attuale rappresentante dei separatisti in Spagna, Jandoud Mohamed, l’ex rappresentante del “Polisario” nelle Isole Canarie Mohamed Luchaâ morto a Las Palmas, il denominato Khalil Sidi Mhamed pseudo “ministro” delle colonie, e Mohamed Khaddad attuale coordinatore con la MINURSO ed ex direttore generale della sicurezza militare. Tutti dovranno rispondere dei loro crimini davanti al tribunale spagnolo per i crimini contro la popolazione dei campi di Tindouf.

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