martedì 22 gennaio 2019

MALI. 10 CASCHI BLU UCCISI IN UN ATTACCO TERRORISTICO A AGUELHOK


I miliziani d’AQMI (Al-Qaeda nel Maghreb Islamico) sono tornati ad attaccare un campo della missione di pace Onu in Mali ad Aguelhok, nella parte settentrionale del Mali vicino alle frontiere algerine, il 20 gennaio 2019.
Il gruppo terroristico AQMI guidato da anni da terroristi algerini e guerriglieri del Polisario provenienti dai campi saharawi di Tindouf algerina ha ucciso dieci caschi e ferito almeno 25 blu ciadiani della MINUSMA (United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali).
la MINUSMA fa sapere che  i suoi caschi a Aguelhok hanno affrontato un “attacco complesso” lanciato dagli assalitori arrivati a bordo di molti veicoli armati. 
Il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, ha condannato fermamente quest'attacco ha pubblicato il suo portavoce in una dichiarazione alla stampa.
Il Rappresentante Speciale del Segretario Generale in Mali, Mahamat Saleh Annadif, ha ugualmente condannato fermamente quest'attacco: “Quest'attacco complesso e ignobile illustra la determinazione dei terroristi a seminare il caos; questo attacco esige una risposta robusta, immediata e concertata da tutte le forze per distruggere il pericolo del terrorismo in Sahel”, ha allarmato.
Da parte sua, il comandante delle forze di MINUSMA, il Generale Dennis Gyllensporre, ha lodato “il coraggio dei caschi blu di Aguelhok” ed ha salutato “la loro risposta eroica contro gli assalitori”.
La condanna arriva anche dal Consiglio di Sicurezza in cui “i membri del Consiglio hanno espresso la preoccupazione circa la situazione di sicurezza in Mali e la dimensione sopranazionale della minaccia terroristica nella regione di Sahel”.
In Mali la situazione politica è stata in qualche modo ricomposta nel 2013 grazie all’intervento della Francia dopo che il MNLA (Movimento del la Liberazione dell’Azawad), AQMI, Ansar Dine e il MUJAO (Movimento per l’Unicità e il Jihad nell’Africa Occidentale) hanno tentato la secessione del nord del paese proclamando l’effimera Repubblica Islamica dell’Azawad, territorio di fatto ancora in mano a loro.

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