venerdì 27 dicembre 2019
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informativo: Marocco in cima alla classifica dei paesi che risp...: L’attuazione del Meccanismo Nazionale per la Prevenzione della Tortura classifica il Marocco tra i cinque Paesi nel mondo in testa alla...
إفريقيانغ Africannagh: Marocco in cima alla classifica dei paesi che risp...
إفريقيانغ Africannagh: Marocco in cima alla classifica dei paesi che risp...: L’attuazione del Meccanismo Nazionale per la Prevenzione della Tortura classifica il Marocco tra i cinque Paesi nel mondo in testa alla...
Marocco in cima alla classifica dei paesi che rispettano i diritti umani
L’attuazione del
Meccanismo Nazionale per la Prevenzione della Tortura classifica il Marocco tra
i cinque Paesi nel mondo in testa alla classifica del Comitato per i diritti
dell’uomo nel monitoraggio d’attuazione delle raccomandazioni prioritarie.
Il Marocco, infatti, è
classificato nella stessa posizione di Danimarca, Svezia, Argentina e Burkina
Faso, in cima alla classifica del Comitato per i Diritti dell'Uomo delle
Nazioni Unite per i paesi che hanno attuato le pertinenti raccomandazioni
dell'ONU.
Questi cinque paesi
hanno ottenuto la nota “A” il punteggio più alto, relativa all’esame del
monitoraggio dell’attuazione delle raccomandazioni realizzato dal Comitato e il
cui risultato è stato annunciato a dicembre.
La nota “A” significa
che questi paesi hanno adottato misure significative per l'attuazione delle
raccomandazioni prioritarie nell'esame del Comitato dei diritti dell'uomo.
La presenza del Marocco
in tale elenco e il suo ottenimento meritato della nota “A” avviene dopo
l'adozione della legge sul Meccanismo Nazionale di Prevenzione della Tortura,
il cui mandato è conferito al Consiglio Nazionale dei Diritti dell'Uomo (CNDH).
Dal 2013 il Comitato
per i diritti umani ha avviato un monitoraggio sull'attuazione delle
raccomandazioni per incoraggiare gli Stati ad applicarle. A tal fine, il
Comitato ha elaborato un elenco di raccomandazioni prioritarie di cui valuta
l'attuazione nel quadro di un esame che dura da due a tre anni.
Nel quadro di questa
valutazione, il Comitato formula cinque note, di cui la più alta è la A, che
significa che le misure adottate dagli Stati per attuare le raccomandazioni
sono molto soddisfacenti, e la più debole è la nota “E” per i paesi che non
rispettano tali raccomandazioni o le respingono.
Da ricordare che i
membri del Meccanismo nazionale per la prevenzione della tortura sono stati
insediati in occasione della prima Assemblea generale del CNDH nell'ottobre 2019. Il Meccanismo ha iniziato i suoi
compiti e lavora quotidianamente e costantemente sul suo programma d’azione e
sulla sua strategia.
mercoledì 18 dicembre 2019
L'Unione delle Comore ha aperto consolato generale a Laayoune in Sahara Marocchino
L'Unione delle Comore
ha aperto mercoledì suo consolato generale a Laayoune in sud del Marocco.
La cerimonia
d'inaugurazione è stata presieduta dal ministro degli Affari Esteri, della
Cooperazione Africana e dei Marocchini Residenti all'Estero, Nasser Bourita, e
dal suo omologo comoriano, Souef Mohamed El Amine.
In una dichiarazione
alla stampa, il console generale dell'Unione delle Comore a Laayoune, Sayed
Omar Sayed Hassan, ha accolto con favore le relazioni “fraterne” tra il Regno
del Marocco e l'Unione delle Comore, sottolineando che tali relazioni risalgono
agli inizi dell'indipendenza delle Comore.
È un “onore per
l'Unione delle Comore d’aprire un consolato generale nella “capitale del Sahara
marocchino", ha detto Sayed Hassan, aggiungendo che “l'apertura di questo
consolato conferma la marocchinita del Sahara e i legami fraterni tra i nostri
due paesi”.
Il diplomatico
comoriano ha invitato tutti i paesi africani a seguire l'esempio del suo paese e
aprire rappresentanze diplomatiche nelle città del Sahara marocchino dicendo: “Auspico
che altri paesi amici e fratelli del Marocco seguano l'esempio dell'Unione
delle Comore per dimostrare la loro solidarietà e fraternità nei confronti dei
nostri fratelli marocchini e il loro riconoscimento per tutto ciò che il Regno
del Marocco apporta ai nostri paesi e ovunque in Africa”.
La cerimonia di
apertura si è svolta in presenza del Wali della regione di Laayoune Saguia El
Hamra, Governatore delle province di Boujdour, Abdeslem Bekrate, e dei
governatori di Tarfaya e Smara, del presidente della regione, Sidi Hamdi Ould
Errachid, degli eletti della regione e dei rappresentanti delle organizzazioni
della società civile.
Da ricordare che la
Costa d'Avorio ha aperto, in giugno scorso, un consolato onorario nella stessa
città, mentre Gambia ha recentemente annunciato la prossima apertura del suo consolato
a Dakhla.
venerdì 13 dicembre 2019
Marocco. Il Re Mohammed VI nomina Commissione del Nuovo Modello di Sviluppo
Il Re Mohammed VI ha nominato, giovedì 12 dicembre, i membri della
commissione incaricata del Nuovo Modello di Sviluppo, presieduta da Chakib
Benmoussa, nominato il 19 novembre scorso.
Oltre al presidente, la Commissione è composta da 35 membri con alti
percorsi accademici e professionali pluralistici e un'importante conoscenza
della società marocchina e delle questioni politiche, economiche e sociali,
culturali e ambientali. La Commissione mobilita competenze marocchine che
operano sia in Marocco che a livello internazionale, attive e impegnate nei
settori pubblico, privato o della società civile.
Conformemente agli Alti orientamenti Reali, la Commissione dovrà
sin da ora esaminare con franchezza, audacia e obiettività lo stato della
situazione alla luce dei risultati conseguiti dal Regno, delle riforme avviate,
delle aspettative dei cittadini, del contesto internazionale attuale e dei suoi
futuri sviluppi. Entro l’estate prossima, la commissione presenterà all’Alta
Valutazione di Sua Maestà il Re le principali modifiche auspicabili e le
iniziative concrete in grado di adeguare il modello di sviluppo.
Nel corso dei suoi lavori, la Commissione opererà nel quadro di un
approccio partecipativo e inclusivo per favorire il più ampio coinvolgimento.
Composizione della Commissione speciale sul Modello
di Sviluppo:
Oltre al presidente Chakib Benmoussa, la commissione è composta da
35 membri, di cui l'elenco comunicato dal Gabinetto Reale:
ADDIOUI Adnane: Co-fondatore di “Moroccan Center for Innovation and
Social Entrepreneurship” e della piattaforma "Wuluj" relativa alla
partecipazione al finanziamento di progetti creativi e innovativi.
BENALI Laila: Esperto internazionale in strategia energetica e
sostenibilità. Economista, direttrice della strategia, dell’economia e della
sostenibilità all’APICORP. Presidente dell'Arab Energy Club.
BENMOUSSA Mohamed: Economista, ex amministratore del Consiglio
deontologico dei Valori Mobiliari, Vicepresidente dell’associazione Damir.
AGHZADI Rajae presidente dell’Associazione marocchina “Cuore delle
Donne”.
AMRANI BOUKHOBZA Mohamed: Rettore della facoltà di diritto di Tetouan.
BENLYAZID Farida: Regista e sceneggiatore.
BENZINE Rachid: Professore universitario all’Università Cattolica
di Lovanio e alla Facoltà di Teologia protestante di Parigi.
BOUCHIKHI Hamid: Esperto in imprenditoria e innovazione
manageriale. Presidente di Sol Bridge International School of Business con sede
a Daejeon, Corea del Sud. Membro dell’Istituto marocchino di intelligenza
strategica.
BOUNFOUR Ahmed: Professore universitario, titolare della cattedra
europea di gestione dell’immateriale all’Università di Parigi Sud.
CHAFIL Raja: Direttrice del Centro di competenza in materia di cambiamento
climatico 4C-Marocco, incaricato di sostenere le politiche climatiche in
Marocco e in Africa.
CHAMI Ahmed Reda: Ex ministro. Ex
ambasciatore. Presidente del Consiglio economico, sociale e ambientale.
EL AOUFI Noureddine: Professore di Scienze
Economiche, Università Mohammed V di Rabat. Presidente dell’Associazione
Marocchine delle Scienze Economiche.
EL KADIRI Rita: Direttrice generale della
Fondazione "Zakoura" per l’istruzione, incentrata sull’innovazione
sociale.
EL KAMOUNY Khadija: Ingegnere, capo
progetto alla MASCIR, specializzato nello sviluppo verde.
FIKRAT Mohamed: Direttore d'impresa; Presidente della Commissione
per gli investimenti e la competitività della CGEM.
GUERRAOUI Rachid: Professore e direttore del Laboratorio di Algoritmica,
presso la Scuola Politecnico di Losanna, e l’Università Mohammed VI
politecnico.
HILALE Narjis: Professore all’International University Geneva
dedicato alle questioni dell’intelligenza artificiale e dello sviluppo delle
capacità delle donne.
HIMMICH Hakima: Professore in medicina; membro del CESE, membro del
CESE, attore associativo nel settore della salute.
JAIDI Larbi: Economista e professore universitario. Senior Fellow al Policy
Center for the New South.
JETTOU Driss: Ex Primo Ministro, Presidente della Corte dei Conti.
JOUMANI Ahmed: Sociologa specializzato nella cultura Hassani,
dedicato allo sviluppo territoriale.
KSIKES Driss: Scrittore, drammaturgo e direttore di Economia, Centro
di ricerca di HEM.
LAHLOU EL YACOUBI Ghita: Direttrice della Scuola centrale di
Casablanca. Presidente e co-fondatrice del Movimento "Cittadini".
LAROUI Fouad: Scrittore e professore universitario presso la
facoltà di scienze umane all’Università di Amsterdam.
MACHATE Khalid: Esperto in Trasformazione Digitale, Gestione
dell'Innovazione Imprese, Tecnologie Disruptive e Smart Cities.
MIRAOUI Abdellatif: Ex presidente dell'Università Cadi Ayyad a
Marrakech, professore delle università all'Università di Tecnologia di Belfort
Montbéliard (UTBM) - Francia
OMARY Noureddine: Ispettore delle Finanze.
Ex presidente della BCP. Ex Segretario generale del Ministero dell’economia e
delle finanze. Incarico di Missione al Gabinetto Reale.
OUHAJOU Lakbir: Docente - ricercatore in
geografia all’Università di Agadir. Esperti nello sviluppo territoriale e degli
Oasi
RACHIK Hassan: Antropologo, Sociologo e
professore all'Università Hassan II di Casablanca.
SAADANI Youssef: Economista, ex dirigente
di Bank Al Maghrib. Direttore degli Studi Economici presso la Cassa Depositi e
Gestione.
SLAOUI BENNANI Saadia: Presidente
direttrice generale di uno studio di consulenza; presidente della Commissione
"Impresa dei cittadini" della CGEM.
TAZI Karim: Uomo d’affari, attore
associativo e amministratore di società.
TERRAB Mostafa: Direttore generale del
gruppo OCP.
TOZY Mohamed: Esperto sociologo,
Professore delle Università di Scienze Po Aix-en-Provence. Presidente
dell’Associazione Targa Aid.
ZAOUI Michael: Banchiere d’Affari a
Londra ed ex vicepresidente di Morgan Stanley.
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Re Mohammed VI
lunedì 9 dicembre 2019
Marocco. Il Re Mohammed VI inaugura complesso Maamoura di calcio aperto anche a squadre straniere
L'infrastruttura sportiva marocchina si arricchisce un'altra volta con
un altro mega complesso calcistico d'eccellenza, infatti, il Re Mohammed VI ha
inaugurato, lunedì 9 dicembre, il Centro Nazionale di Calcio di Maamoura
situato vicino alla capitale Rabat, dopo rinnovamento e ricostruzione.
Si chiama "Complexe Mohammed VI de Football", struttura
integrata dedicata alle prestazioni e allo sviluppo di una pratica calcistica
di alto livello, realizzata dalla Federazione Royale Marocaine de Football
(FRMF), traduce l’alta sollecitudine che il Sovrano ha sempre dato allo sport e
la gioventù e la sua volontà di garantire ai professionisti del calcio
nazionale tutte le condizioni di successo affinché possano rappresentare il
loro paese come si deve.
Costruito su un terreno di 29,3 ettari, è destinato ad accogliere le
squadre nazionali in fase di preparazione, nonché le squadre nazionali
straniere che desiderano effettuare i loro stage di concentrazione in Marocco.
L’apertura di questo edificio sportivo alle squadre straniere permetterà
anche di diventare una leva per lo sviluppo del turismo nazionale e di
promuovere l’irradiamento internazionale del Regno Marocchino.
Il nuovo complesso che, è dotato di infrastrutture e attrezzature di
punta conformi agli standard della FIFA, che ne fanno uno dei più importanti al
mondo, ospita abitazioni e albergo di lusso di oltre 400 posti letto.
Tra l'altro, ci sono quattro campi di calcio naturale, tre campi
sintetici, un campo coperto, una sala che può ospitare partite di calcio di
futsal, una piscina olimpica all'aperto, due campi da tennis e uno di Beach
Soccer.
Il Complesso comprende anche un centro di medicina sportiva e di varie
prestazioni mediche di nuova generazione in sintonia con le norme della FIFA.
Importanti spazi di ristorazione e di svago, un auditorium di 221 posti
per ospitare varie manifestazioni (conferenze, proiezioni di film) nonché
edifici amministrativi.
La realizzazione del Complesso Mohammed VI di calcio, che ha richiesto
un budget di 630 milioni di dirham, rientra nell’ambito dell’attuazione del
programma nazionale di potenziamento delle infrastrutture calcistiche nazionali
che prevede, nella sua parte il rafforzamento della formazione, oltre alla
costruzione di questo complesso, il sostegno alla realizzazione di centri di
formazione dei club nazionali (RCA, FUS, MAT, WAC, RSB) e la realizzazione di
cinque centri federali di formazione. Si tratta del centro regionale di calcio
di Saidia in nord est (progetto in corso di completamento) e di altri quattro
previsti a Ifrane, Ksar Lakbir, Beni Mellal e Agadir (progetti in corso di
studio).
Nell'ambito del programma "Sviluppo della pratica
calcistica", l'ambizioso programma prevede in particolare la
ristrutturazione di 138 campi di calcio in erba sintetica (98 terreni
completati e 40 in fase di avviamento) e di 13 campi in prato naturale, di cui
12 completati e uno in corso di lavori.
lunedì 18 novembre 2019
Sindaco di Hoceima presidente CGLU – Mondo. Ben valorizzato il modello marocchino di governance locale
Il Marocco è stato eletto, nella persona di Mohamed Boudra sindaco
della città marocchina Al-Hoceima, a
capo dell’Organizzazione Città e Governi Locali Uniti (CGLU - Mondo), avvenuta
in occasione del vertice mondiale di CGLU che si è concluso venerdì 15 novembre
a Durban in Sudafrica.
L’elezione di Boudra è avvenuta per acclamazione dopo il ritiro nel
voto finale del candidato russo sindaco di Kazan, Ilsur Metshin. Al primo
turno, giovedì, Boudra aveva ottenuto 100 voti su 221, contro 66 per il russo
Metshin e 55 per il portoghese Fernando Medina, sindaco di Lisbona. Il
candidato spagnolo, Ada Colau, sindaca di Barcellona, si era ritirata.
Si tratta di un chiaro riconoscimento della politica avviata da
venti anni dal Re Mohammed VI per il rafforzamento della democrazia locale; la
promozione del decentramento e la regionalizzazione avanzata; l’ammodernamento
urbano e rurale e di riduzione delle disparità territoriali, allo scopo di
garantire la giustizia territoriale e di garantire alle collettività locali le
possibilità di uno slancio economico e sociale e di raggiungere gli obiettivi
di sviluppo in tutti i settori.
La città di Al-Hoceima, infatti, è una delle espressioni di questa
dinamica di sviluppo locale che il Marocco sta estendendo con l’obiettivo di
collegare l’intero territorio nazionale al processo di accelerazione economica,
di adeguamento territoriale e di generalizzazione dei servizi sociali a livello
di istruzione, sanità, cultura e infrastrutture. Cosi, con il programma
“Al-Hoceima, Manarat Al-Moutawassit” di 6,5 miliardi di Dirham, lanciato dal Re
Mohammed VI nel 2015, questa città gode di un notevole slancio per diventare un
vero polo economico e culturale e in una destinazione attraente per gli
investimenti. La dinamica marocchina di sviluppo ha stimolato interesse a
livello internazionale, in particolare da parte dei paesi africani che hanno
sostenuto la candidatura del Marocco alla presidenza di CGLU – Mondo. “é un riconoscimento”,
secondo Boudra, “degli sforzi e del ruolo del Marocco in materia di
cooperazione Sud-Sud e Nord-Sud”.
Il Marocco con successo aveva organizzato sotto il patrocinio del Re
Mohammed VI l'8° Summit Africities a novembre 2018 che ha visto la
partecipazione di oltre 8 mila leader territoriali di diversi paesi dell'Africa
e del mondo e ha riflesso una nuova immagine positiva di un'Africa fiduciosa
che aspira a un futuro migliore.
In un momento chiave per la realizzazione della sua agenda dello
sviluppo, il congresso mondiale ha nominato la sindaca di Barcellona Inviata
speciale delle città alle Nazioni Unite, riconoscendo anche la sua leadership
assunta negli ultimi anni su questioni come il diritto alla casa, la lotta
contro le disuguaglianze e la difesa dei diritti umani.
Con circa 3000 delegati provenienti da diverse regioni del mondo,
il vertice mondiale delle città e dei governi locali uniti è considerato il più
grande raduno mondiale di leader locali e regionali e di attori interessati
agli affari locali.
L’UCLG, la principale rete mondiale di città riunisce più di
240mila enti locali, metropolitani, provinciali e regionali di 140 paesi, offre
l'opportunità di discutere questioni di sviluppo sostenibile a livello locale,
regionale e globale, la sua voce è sempre più riconosciuta e ascoltata da altre
amministrazioni statali e organizzazioni internazionali.
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lunedì 11 novembre 2019
"La bandiera del Marocco non si tocca"! Manifestazione a Parigi
Domenica
10 novembre la Place dei diritti umani di Trocadero a Parigi si è sfilata di
rosso, colore della bandiera marocchina. Erano in migliaia i marocchini venuti
da diverse regioni francesi e dall'Europa per celebrare la bandiera nazionale
in occasione del 44esimo anniversario della Marcia Verde.
In
un clima di festa, con la bandiera nazionale a mano, si sono dati appuntamento
a Parigi per manifestare il loro indiscusso attaccamento ai simboli sacri del
loro paese d'origine e per denunciare la profanazione dell'emblema nazionale
avvenuta il 26 ottobre scorso, in una piazza parigina da individui provenienti
dal Rif.
"Stiamo
celebrando la nostra bandiera nazionale che è stata per i 350mila volontari
pacifici della Marcia Verde un tratto di unione e una forza unionista per
liberare le nostre province del sud" dal colonialismo spagnolo nel 1975,
ha dichiarato Said Laatiriss, presidente dell'associazione Dynamic Marocco,
promotrice con diverse associazioni di questo grande raduno. "Con nostro
presidio di oggi, riviviamo questa sacra unione e rinnoviamo il nostro giuramento
per un Marocco unito e indivisibile sotto la guida illuminata del nostro
Re", ha continuato Laartiriss.
Per
Simon Skira, segretario generale della Federazione francese dell'Ebraismo
Marocchino, la bandiera marocchina è un simbolo "sacro" al quale nessuno
può attaccare". "Viva Sua Maestà il Re Mohammed VI e Dio protegga
tutta la famiglia Reale", ha detto.
Dalla
sua parte il Consiglio della Comunità Marocchina all'Estero (CCME) ha
condannato con la massima fermezza “il comportamento vile di alcuni individui
che hanno bruciato la bandiera nazionale durante un presidio organizzato a
Parigi il 26 ottobre 2019”, affermando che si tratta di un "reato di
blasfemia alla sacralità della sovranità nazionale e di un'offesa alla dignità
di tutti i marocchini ovunque siano".
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giovedì 7 novembre 2019
Marcia Verde. Sviluppo economico continua in Sahara
La Marcia Verde è un simbolo assoluto della simbiosi che unisce il Trono e il popolo
marocchino
Il Regno del Marocco ha celebrato il 06 novembre 2019 il 44esimo
anniversario della Marcia Verde, organizzata in risposta all'appello del
defunto Re Hassan II nel 06 novembre 1975, in cui 350.000 volontari pacifici si
sono mobilitati sul livello nazionale per raggiungere il territorio marocchino
detto impropriamente “Sahara spagnolo o Sahara Occidentale” occupato dalla
Spagna. La storica Marcia Verde, salutata da tutto il mondo, rimarrà per sempre
nella memoria collettiva dei marocchini come evento storico di lotta per
l’indipendenza e il completamento dell’integrità territoriale. L’evento rispecchia
la forte coesione tra il Trono Alauita e il popolo marocchino, nonché la loro
unanimità intorno alle costanti e ai valori sacri della nazione.
Da segnalare che in via pacifica e di dialogo la Spagna, firmando
l’Accordo di Madrid con il Marocco, ha deciso di ritirarsi subito dai territori
meridionali marocchini.
Sviluppo continuo in Sahara …
Oggi, il territorio lasciato dall’occupazione spagnola con zero
investimento, ha raggiunto un gigantesco sviluppo economico e sociale, infatti,
sono in corso con determinazione su tutti livelli, le azioni principalmente prioritarie
di sviluppare ancora questa regione. Secondo il Ministero dell’Economia e della
Finanza, il programma di sviluppo delle province meridionali iniziato negli
ultimi due anni con 87 progetti completati con un costo complessivo di oltre 7
miliardi di DH. Gli investimenti statali passeranno da 77 a 81 miliardi di Dh
entro 2020. Alla fine del 2018 il loro tasso di esecuzione è stato superiore al
70 per cento.
In questi anni il Sahara ha conosciuto uno sviluppo grandioso su
tutti gli aspetti: sviluppo delle città grazie alla raggruppamento della
popolazione, la costruzione di un’infrastruttura di base moderna e la
realizzazione di progetti economicamente produttivi per la popolazione locale. Le
aziende internazionali e le multinazionali si fidano del potenziale economico
delle province meridionali. Non è per caso, per esempio, l’apertura di un nuova
ristorante Mc Donald's di Laayoune nel 2017, mentre il nuovo porto atlantico di
Dakhla, di un budget di 96 milioni di dollari, creerà 183.000 posti di lavoro
entro 2030 e costituirà un punto di svolta per gli scambi con l’Africa e
l’America latina. Oggi le province del sud, servite da diverse compagnie aeree
internazionali, sono diventate una meta turistica famosa, attraendo grandi
conferenze e manifestazioni a portata regionale e internazionale come il Forum
Crans Montana.
Sahara trait d’union tra Marocco e Africa sub-sahariana
“Il Sahara marocchino è la porta del Marocco verso l’Africa
sub-sahariana”, e costituisce un vero e proprio trait d’union tra Marocco e il
resto dell’Africa dal punto di vista geografico, umano ed economico, ha
affermato mercoledì il Re Mohammed VI in occasione della festa di Marcia Verde.
Il Marocco occupa tuttavia un posto di primo piano in Africa, in campo
economico, politico, culturale e religioso, ha aggiunto il Re Mohammed VI,
esprimendo la sua determinazione a erigere il Regno come attore chiave della
costruzione dell'Africa di domani. Ciò attraverso il costante rafforzamento
delle relazioni umane, economiche e politiche che uniscono Marocco ai paesi
africani.
Il Gran Magreb soffre dello statu-quo
A livello del Maghreb, il Sovrano ha riaffermato l’impegno del
Marocco a instaurare relazioni sane e solide con gli altri Stati magrebini. “Alla
luce delle opportunità e della posta in gioco che essa comporta, la situazione
attuale nella regione e nel Mediterraneo sollecita la nostra attenzione e ci
induce ad intraprendere un’azione costruttiva”. Il Re Mohammed VI spiega che
“la gioventù magrebina esige da noi la creazione di uno spazio aperto, propizio
all’interazione e allo scambio”, mentre il settore degli affari esige che le siano
garantite condizioni favorevoli al suo sviluppo. “Allo stesso modo, i nostri
partner, in particolare europei, hanno bisogno di un socio efficace”, “i nostri
fratelli d’Africa subsahariana attendono che i nostri paesi contribuiscano a
realizzare i programmi e ad affrontare le grandi sfide del continente” e,
infine, “i nostri fratelli arabi desiderano che il Gran Magreb si associ alla
costruzione di un nuovo ordine arabo”, ha sottolineato il Sovrano.
“Le speranze e le
aspettative sono enormi; le sfide sono numerose e complesse. Tuttavia, si può
deplorare che alcuni non ne misurino l’importanza”, ha proseguito il Re per il
quale “il nostro nemico comune risiede nell’immobilismo e nel basso livello di
sviluppo che ancora conoscono i nostri cinque popoli”. I paesi maghrebini sono
Marocco, Mauritania, Tunisia, Libia ed Algeria.
l’Iniziativa di autonomia del Sahara è la concreta soluzione ricercata
dall’ONU
Al livello dell’ONU, il Sovrano ha insistito sull'impegno del Regno
a difendere la sua integrità territoriale e la sua piena adesione al processo
dell'ONU per la risoluzione di questa disputa regionale, ricordando le basi che
hanno sempre guidato l'azione del Marocco.
Il Sovrano ha sottolineato che lo slancio del 1975 continua ancora
oggi, concretizzato dal suo impegno a portare a termine lo sviluppo di tutte le
regioni del Regno, comprese quelle del sud.
E sulla questione dell’integrità territoriale del paese e della sua
piena sovranità sui suoi territori, Mohammed VI ha ricordato i principi
fondamentali che animano il Marocco. Sulla Marocchinità del Sahara, il Marocco
ha sempre mostrato una posizione chiara, ispirata da una fede incrollabile
nella giustezza della sua causa e nella legittimità dei suoi diritti. Poi ha
evidenziato che, in linea con il processo politico dell'ONU e con le
risoluzioni del Consiglio di sicurezza, il Marocco continuerà a lavorare con
sincerità e buona fede per giungere a una soluzione politica, realistica,
pragmatica e consensuale.
Il Re ha inoltre messo in risalto che l’iniziativa di autonomia
proposta dal Regno e ampiamente accolta dalla comunità internazionale resta
l’unica base di negoziazione. Seria, credibile, equa nei suoi orientamenti,
l’Iniziativa di autonomia costituisce la traduzione concreta della soluzione
ricercata. Infatti, è l’unica via possibile per giungere a una soluzione del
conflitto, nel pieno rispetto dell’unità nazionale e dell’integrità
territoriale del Regno. Questa prospettiva si è rafforzata dal fatto che un
numero sempre crescente di paesi (oltre 163 ad oggi) non riconosce l’entità
fittizia della “RASD” basata in Algeria. “L’Iniziativa di autonomia è sostenuta
anche dai partenariati e dagli accordi che legano le grandi potenze e un certo
numero di paesi fratelli e amici al nostro paese e che coprono tutte le sue
regioni, comprese le province del Sud”, ha sottolineato il Re.
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venerdì 25 ottobre 2019
CLASSIFICA MONDIALE DOING BUSINESS. IN 9 ANNI MAROCCO PASSA DAL 128 AL 53° POSTO
Il Marocco che era nel 2010 al posto 128 ha raggiunto il 53esimo
posto di 190 paesi nel mondo nella classifica “Doing Business 2020” della Banca
Mondiale, pubblicata giovedì 24 ottobre a Washington. “Questo avanzamento segna
un progresso significativo nella realizzazione dell'obiettivo del Marocco di
raggiungere la top 50 delle maggiori economie del mondo entro il 2021”, fa
sapere il Dipartimento del Capo di Governo.
Cosi, il Marocco mantiene il primo posto nel Maghreb e in Nord
Africa, e si colloca al terzo posto tra i paesi della regione del Nord Africa e
del Medio Oriente MENA, dietro gli Emirati Arabi Uniti 16° e davanti all'Arabia
Saudita 62° ed Egitto 114°.
A livello del continente africano, il Marocco mantiene la terza
posizione dietro le isole Maurizio, che si classifica al tredicesimo posto
mondiale, Ruanda 38°, e davanti a Sudafrica 84° e Nigeria 131°. “Il risultato
positivo del Marocco è dovuto all'adozione di una serie di importanti misure e
riforme legate agli affari e alle attività delle imprese marocchine, che
rientrano nel quadro del programma di lavoro del Comitato nazionale
dell'ambiente di affari (CNEA)”, sottolinea il comunicato.
La segreteria del CNEA ha inoltre svolto un ruolo importante nella
presentazione agli esperti della Banca mondiale delle riforme introdotte per
migliorare il clima imprenditoriale in Marocco, principalmente quelle legate
allo sviluppo di quadri giuridici e regolamentari per le imprese, nonché alla
semplificazione e alla digitalizzazione di una serie di procedure
amministrative legate al ciclo di vita degli affari, oltre alla creazione di
piattaforme elettroniche per i servizi e gli sportelli unici.
Le riforme della legge relativa alle varie società sia quelle anonime
e le società con nome collettivo, in accomandita semplice, in accomandita per
azioni, a responsabilità limitata e la società in partecipazione, figuravano
tra le riforme importanti entrate in vigore nel corso dell’anno.
Queste riforme hanno permesso di rafforzare la protezione degli
investitori minoritari e di stabilire il principio di trasparenza e di buon gouvernance
basato sulle norme internazionali in questo settore. Di conseguenza, la
classifica del Marocco nell'indice di protezione degli investitori minoritari è
passata dal 64esimo posto al 37esimo.
Inoltre, il Marocco si è classificato 16esimo a livello mondiale
per quanto riguarda l'indice di rilascio delle licenze di costruzione edile,
lanciando una nuova versione della piattaforma online per la gestione digitale
delle licenze.
La classifica marocchina nell'indice di connessione alla rete
elettrica 34° a livello mondiale rispetto a 59 dell'anno scorso è migliorata
anche grazie all'agevolazione del collegamento elettrico delle imprese a
Casablanca attraverso il lancio di una piattaforma elettronica, denominata “e-Collegamento”,
per la presentazione e il monitoraggio delle domande di connessione in media
tensione e lo sviluppo dell'utilizzo dei posti di trasformazione prefabbricati.
Il rapporto della Banca Mondiale menziona altresì una serie di
altre riforme che hanno contribuito al miglioramento del clima imprenditoriale
in Marocco e della sua classificazione internazionale, in questo caso cita:
- L'introduzione di un sistema automatizzato per l'attribuzione degli
affari ai giudici e la pubblicazione di rapporti sulla performance dei
tribunali, ciò che ha agevolato l'esecuzione dei contratti e ha permesso al
Marocco di raggiungere il 60° posto a livello mondiale;
- L'introduzione di un sistema di pagamento online dei diritti
portuali, la soppressione delle procedure di transito su supporto cartaceo e
l'estensione dell'orario di lavoro nel porto, che ha accelerato le operazioni
di commercio transfrontaliero e portato il Marocco alla 58° posizione mondiale;
- La riduzione del tasso d'imposta sulle imprese mediante
l'adozione di un sistema progressivo di imposizione delle imprese, che ha
permesso il paese di raggiungere il 24esimo posto a livello mondiale
dell'indice di prestazione fiscale.
Con questo risultato, il Marocco ha compiuto un grande passo avanti
verso la realizzazione dell’obiettivo fissato dal programma governativo di far
rientrare il paese tra le 50 migliori economie del mondo in materia di
miglioramento del clima imprenditoriale entro il 2021.
In tale prospettiva, sono in corso
ulteriori riforme, come la creazione di un registro nazionale per le garanzie
mobiliari nel quadro dell’attuazione della legge sulle garanzie, che consentirà
alle PME di accedere ai finanziamenti necessari e di migliorare la
classificazione del Marocco nell’indice di accesso al finanziamento.
La performance marocchina è il risultato di
una politica aperta d’investimento guidata dal Re Mohammed VI per mettere il
Marocco in via della buona economia a caratteri sociale ed umano, terra d’opportunità
di business ed il risultato di un miglioramento profondo della gouvernance
pubblica e della lotta contro le differenti forme di prevaricazione e di abuso
particolarmente nei permessi di costruzione e nei pagamenti delle tasse.
Il rapporto “Doing Business” cerca di
misurare le performance di 190 paesi in materia di facilitazione degli affari
valutando la legislazione e le procedure amministrative adottate in dieci diversi
settori del ciclo di vita dell'impresa, vale a dire la creazione di imprese, il
commercio transfrontaliero, il pagamento di tasse e imposte, le licenze di
costruzione, il collegamento all'elettricità, il trasferimento di proprietà,
l'accesso al finanziamento, l'esecuzione di contratti, la protezione degli
investitori, nonché la gestione di questioni delle imprese in difficoltà.
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mercoledì 16 ottobre 2019
PER MOTIVI UMANI IL RE MOHAMMED VI GRAZIA RAISSOUNI CONDANNATA PER ABORTO ILLEGALE
Il Re Mohammed VI del Marocco ha concesso la Grazia alla signorina
Hajar Raissouni, condannata a una pena detentiva e ancora oggetto di
procedimenti giudiziari, indica un comunicato del Ministero della Giustizia.
Questa Grazia Reale è motivata dalla
dimensione umana e s’inserisce nel quadro della compassione e della clemenza
riconosciute al Sovrano e della sua preoccupazione del Re di preservare il
futuro dei due fidanzati che contavano fondare una famiglia conformemente ai precetti
religiosi e alla legge, nonostante l’errore che avrebbero commesso e che ha
condotto a tale procedimento giudiziario, aggiunge il comunicato. In questo
stesso contesto, il Re ha, inoltre, voluto concedere la Grazia anche al
fidanzato di Raissouni e alla squadra medica condannati in questa causa
giudiziaria.
Da osservare che nel caso dell’arresto di Raissouni è stato sorprendente
che alcune parti straniere si intromettano nei fatti che riguardano la società
marocchina. Il Marocco, da parte sua, non ha la consuetudine di condurre
ingerenze nei fatti sociali di altri paesi.
La giornalista Raissouni
era stata condannata a un anno di carcere per aborto illegale e relazione
sessuale extramatrimoniale insieme al cittadino sudanese Amin Rifaat, un medico
e suoi assistenti, all’uscita di uno studio medico della capitale marocchina,
Rabat.
La legge marocchina
consente di interrompere la gravidanza solamente quando la vita della moglie è
in pericolo e se il marito lo acconsente.
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lunedì 26 agosto 2019
Alla vigilia di TICAD 7 Giappone rifiuta la separazione del Sahara Marocchino
La diplomazia giapponese in armonia con la posizione dei responsabili americani, sostenuta dal quotidiano americano The Wall Street Journal, che hanno dichiarato che gli Stati Uniti "hanno chiaramente dichiarato che Washington non sosterrà un piano volto a creare un nuovo Stato in Africa" cioè la separazione del Sahara Marocchino.
Cosi, alla vigilia dell'apertura della Conferenza internazionale di Tokyo sullo sviluppo d'Africa (TICAD-VII), prevista dal 28 al 30 agosto a Yokohama, il Giappone ribadisce con forza il suo non-riconoscimento della pseudo "Repubblica araba saharawi" (RASD) creata, sostenuta ed armata in Algeria dall'ex colonnello libico Gheddafi e dall'ex presidente algerino Boumadiene durante la Guerra Fredda per motivi egemonici.
Infatti, il Direttore generale del Medio Oriente e del Nord Africa presso il Ministero degli Affari Esteri giapponese, l’Ambasciatore Katsuhiko Takahashi ha dichiarato domenica che il Giappone non riconosce l’entità fantasma, sottolineando che si tratta di "una posizione costante e immutabile che il Giappone non intende cambiare".
Il Giappone continua a sostenere gli sforzi della mediazione dell'ONU e ritiene, tuttavia, che la disputa regionale artificiale sul Sahara Marocchino debba essere risolta in modo pacifico attraverso il dialogo tra le "parti interessate" Marocco, Algeria e Polisario, e Mauritania.
La diplomazia giapponese, che sottolinea la necessità di coinvolgere le "parti interessate" nel dialogo, invia un messaggio chiaro all’Algeria per assumersi le proprie responsabilità in questa disputa regionale e il suo ruolo nel processo politico.
Il Giappone si è così unito alle posizioni di diverse potenze mondiali, tra cui gli Stati Uniti, Unione europea e molti paesi in Europa, Africa, Asia e America latina.
Tutto ciò avviene nel momento in cui i separatisti del Polisario sponsorizzati dall'Algeria cercavano di sfruttare un’eventuale presenza in Giappone per creare confusione sulla posizione di Tokyo circa il Sahara, quindi il Ministero degli Esteri giapponese ha eliminato ogni ambiguità e tagliato tutte le manipolazioni.
Katsuhiko Takahashi rallegrato del ruolo "importante" svolto dal Marocco nella regione MENA e sulle aspettative del Giappone riguarda il vertice di TICAD VII, ha detto: "Far progredire lo sviluppo dell'Africa attraverso le risorse umane, la tecnologia e l'innovazione" è il tema principale della TICAD VII. Una delle tematiche concrete di questa edizione è la promozione degli investimenti privati e delle risorse umane attraverso partenariati pubblico-privato. Il Giappone auspica che un maggior numero di imprese giapponesi sviluppino le loro attività in Africa grazie a proficue discussioni e a interazioni attive tra i partecipanti alla conferenza. Credo che lo sviluppo delle attività delle imprese giapponesi in Africa offrirà un futuro migliore per il Giappone e l’Africa".
Valutando il contributo del Marocco al processo della TICAD, Katsuhiko Takahashi ha precisato: "Vorrei iniziare sottolineando l’importante ruolo svolto dal Marocco nella regione, che contribuisce in modo significativo allo sviluppo e alla stabilità della regione MENA. Il Giappone attribuisce grande valore al partenariato con il Marocco. Per quanto riguarda le relazioni economiche, il Marocco funge da ponte verso Europa, Africa e il Medio Oriente. Il suo vantaggio geografico e il suo forte potenziale economico hanno molto interessato le imprese giapponesi. Il Marocco ha attirato il secondo maggior numero di imprese giapponesi (69) in Africa e tale numero dovrebbe aumentare. È in questo spirito che il Giappone apprezza molto il contributo sostanziale del Marocco al processo della TICAD, dove il Giappone ha cercato di promuovere lo sviluppo d’Africa, compresa la sua crescita economica. Ad esempio, Giappone e Marocco hanno creato un quadro di cooperazione per promuovere lo sviluppo in altri paesi africani. Tale cooperazione è un tema importante nel processo della TICAD".
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Cosi, alla vigilia dell'apertura della Conferenza internazionale di Tokyo sullo sviluppo d'Africa (TICAD-VII), prevista dal 28 al 30 agosto a Yokohama, il Giappone ribadisce con forza il suo non-riconoscimento della pseudo "Repubblica araba saharawi" (RASD) creata, sostenuta ed armata in Algeria dall'ex colonnello libico Gheddafi e dall'ex presidente algerino Boumadiene durante la Guerra Fredda per motivi egemonici.
Infatti, il Direttore generale del Medio Oriente e del Nord Africa presso il Ministero degli Affari Esteri giapponese, l’Ambasciatore Katsuhiko Takahashi ha dichiarato domenica che il Giappone non riconosce l’entità fantasma, sottolineando che si tratta di "una posizione costante e immutabile che il Giappone non intende cambiare".
Il Giappone continua a sostenere gli sforzi della mediazione dell'ONU e ritiene, tuttavia, che la disputa regionale artificiale sul Sahara Marocchino debba essere risolta in modo pacifico attraverso il dialogo tra le "parti interessate" Marocco, Algeria e Polisario, e Mauritania.
La diplomazia giapponese, che sottolinea la necessità di coinvolgere le "parti interessate" nel dialogo, invia un messaggio chiaro all’Algeria per assumersi le proprie responsabilità in questa disputa regionale e il suo ruolo nel processo politico.
Il Giappone si è così unito alle posizioni di diverse potenze mondiali, tra cui gli Stati Uniti, Unione europea e molti paesi in Europa, Africa, Asia e America latina.
Tutto ciò avviene nel momento in cui i separatisti del Polisario sponsorizzati dall'Algeria cercavano di sfruttare un’eventuale presenza in Giappone per creare confusione sulla posizione di Tokyo circa il Sahara, quindi il Ministero degli Esteri giapponese ha eliminato ogni ambiguità e tagliato tutte le manipolazioni.
Katsuhiko Takahashi rallegrato del ruolo "importante" svolto dal Marocco nella regione MENA e sulle aspettative del Giappone riguarda il vertice di TICAD VII, ha detto: "Far progredire lo sviluppo dell'Africa attraverso le risorse umane, la tecnologia e l'innovazione" è il tema principale della TICAD VII. Una delle tematiche concrete di questa edizione è la promozione degli investimenti privati e delle risorse umane attraverso partenariati pubblico-privato. Il Giappone auspica che un maggior numero di imprese giapponesi sviluppino le loro attività in Africa grazie a proficue discussioni e a interazioni attive tra i partecipanti alla conferenza. Credo che lo sviluppo delle attività delle imprese giapponesi in Africa offrirà un futuro migliore per il Giappone e l’Africa".
Valutando il contributo del Marocco al processo della TICAD, Katsuhiko Takahashi ha precisato: "Vorrei iniziare sottolineando l’importante ruolo svolto dal Marocco nella regione, che contribuisce in modo significativo allo sviluppo e alla stabilità della regione MENA. Il Giappone attribuisce grande valore al partenariato con il Marocco. Per quanto riguarda le relazioni economiche, il Marocco funge da ponte verso Europa, Africa e il Medio Oriente. Il suo vantaggio geografico e il suo forte potenziale economico hanno molto interessato le imprese giapponesi. Il Marocco ha attirato il secondo maggior numero di imprese giapponesi (69) in Africa e tale numero dovrebbe aumentare. È in questo spirito che il Giappone apprezza molto il contributo sostanziale del Marocco al processo della TICAD, dove il Giappone ha cercato di promuovere lo sviluppo d’Africa, compresa la sua crescita economica. Ad esempio, Giappone e Marocco hanno creato un quadro di cooperazione per promuovere lo sviluppo in altri paesi africani. Tale cooperazione è un tema importante nel processo della TICAD".
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martedì 13 agosto 2019
Wall Street Journal: USA non sostiene la separazione del Sahara Marocchino
Gli Stati Uniti d'America hanno fatto sapere alle parti coinvolte nel co nflitto regionale del Sahara Marocchino, in particolare all’Algeria, la loro categorica opposizione di fronte alle velleità separatiste del Fronte Polisario basato in Algeria.
Per gli USA, l'indipendenza non è un'opzione per risolvere la controversia sul Sahara marocchino, scrive il prestigioso quotidiano americano "The Wall Street Journal".
L'articolo, pubblicato domenica, riferisce che i responsabili statunitensi che stanno seguendo da vicino la questione del Sahara hanno dichiarato che gli Stati Uniti "hanno chiaramente fatto sapere che Washington non appoggeranno un piano che miri a creare nuovo Stato in Africa".
La situazione della sicurezza nella regione fa del conflitto un’urgenza da risolvere, riferisce il Wall Street Journal tracciando parallelismi tra la posizione dell'ONU a sostegno della sua missione MINURSO e alcuni responsabili della Casa Bianca, che mostrano una certa impazienza per causa della mancanza di sviluppo nel processo politico.
Per il ministro marocchino dell'estero e la cooperazione internazionale, Nasser Bourita, “La Minurso dispone di 52 milioni di dollari per mantenere la stabilità, mantenere un cessate il fuoco in una regione molto difficile”. “Nessuno è morto dopo il cessate il fuoco, il che significa che è la missione di mantenimento della pace più proficua al mondo”, ha sottolineato il capo della diplomazia marocchina.
Ma il rischio di qualsiasi tentativo di far deragliare il processo dell'ONU potrebbe causare malcontento e minacciare la stabilità in una delle regioni più stabili a fronte di numerosi focolai di tensione e instabilità nel mondo di oggi.
Wall Street Journal rileva anche la posizione di responsabili occidentali e marocchini che affermano che gli Stati Uniti sostengono il Marocco nei suoi sforzi per trovare una soluzione definitiva a questo conflitto, che è durato sin troppo, sulla base di una soluzione di compromesso garantito dal Piano di autonomia.
Del resto, è proprio questo sostegno di Washington che incoraggia il Marocco a partecipare al tavolo delle discussioni e a rilanciare la dinamica delle tavole rotonde sotto l’egida d'Onu in presenza di Algeria e Polisario, e Mauritania. Tale dinamica può far progredire la questione, ma questo progresso risente oggi della instabilità situazione politica e della sicurezza in Algeria e delle recenti dimissioni dell'Inviato personale del Segretario generale ONU, Horst Kohler.
Così, l'autore dell'articolo Dion Nissenbaum riferisce che, proprio mentre la comunità internazionale sta lavorando per estinguere i focolai di tensione e ripristinare la pace e la sicurezza, il Polisario, un gruppo marxista legato al terrorismo regionale, continua a rappresentare una grave minaccia per la stabilità in Nord Africa e nel Sahel. Questa realtà è ampiamente presente davanti agli occhi dei decisori politici americani.
L'amministrazione del presidente Donald Trump, che si trova ad affrontare la minaccia terroristica su più fronti, segue attentamente la situazione nella regione del Sahara e del Sahel. Consapevole dei pericoli posti dalla fantasma Repubblica Sahrawi (RASD) basata in Algeria, la Casa Bianca è determinata a porre fine a questo conflitto.
Il quotidiano americano evidenzia, tuttavia, come la dinamica di discussioni in corso sotto gli auspici ONU sia l'opzione più sicura per arrivare ad una soluzione consensuale. Gli USA "sono chiari. Non daranno il loro appoggio a un piano che porta alla creazione di un nuovo Stato africano". "Un nuovo Stato in Africa potrebbe effettivamente essere meno sicuro. Tentare di istituire un nuovo paese, potrebbe creare un'area dalla quale gli insorti e i gruppi come l'ISIS potrebbero trarre vantaggio e utilizzare come un rifugio", ha detto il giornalista in un video che accompagna la sua analisi, rilevando che Washington e Rabat condividono la stessa posizione al riguardo.
lunedì 22 luglio 2019
MAROCCO. 20 ANNI DI REGNO DI MOHAMMED VI
Il 30 luglio 2019 il Marocco festeggia i venti anni del regno di Mohammed VI, caratterizzati di grandi eventi:
Nuova Costituzione
La costituzione
marocchina approvata con referendum nel 2011 è l'attuale norma giuridica
suprema del Regno, la sesta Costituzione dopo quelle dei 1962, 1970, 1972, 1992
e 1996. La nuova Costituzione contiene nella maggior parte delle sue
disposizioni proposte degli organi politici, sindacali, associativi e giovanili.
Essa contiene 180 articoli, rispetto ai 108 del 1996.
Mudawana
Il Moudawana ovvero
il Codice dello statuto personale marocchino è il diritto della famiglia
marocchina codificato nel 1958 sotto il governo del defunto Re Mohammed V. Tale
Codice è stato modificato la prima volta nel 1993 dal defunto Re Hassan II, poi
rivisto nel febbraio 2004 dal parlamento e promulgato dal Re Mohammed VI il 10
ottobre 2004.
Riforma del campo religioso
La strategia
adottata dal Re Mohammed VI, Amir Al - Mouminin, nella riforma e la
ristrutturazione del campo religioso si basa su un approccio autentico e
pluridimensionale, che favorisce un Islam sunnita del giusto mezzo
(moderazione).
La riforma
riguarda in particolare i piani strategici, legislativo, amministrativo, di
inquadramento e di organizzazione istituzionale.
La pietra
angolare è ben Imarat Al-Mouminin che, attraverso tutte le sue prerogative
teologiche, storiche, legislative e costituzionali, salvaguarda i fondamenti
della Sharia.
La prossimità ai
cittadini è un'altra dimensione, che riguarda gli imam e le moschee, nonché la
comunità marocchina stabilita all'estero. Essa si basa su Fatwa e Al-Irchad,
attraverso il Consiglio Superiore degli Ulema, sotto la presidenza di Amir
Al-Mouminin, e la ricerca scientifica che, a sua volta, è di competenza della
Rabita Mohamadia degli Ulema.
Istanza di Equità e Riconciliazione
L'Istanza
Equità e Riconciliazione (IER) istituita il 12 aprile 2004 dal Re Mohammed VI
per riconciliare il popolo marocchino con il suo passato durante gli “Anni di Piombo”.
L’Iniziativa Nazionale per lo Sviluppo Umano (INDH)
L’Iniziativa
Nazionale per lo Sviluppo Umano (INDH) annunciata dal Sovrano il 18 maggio 2005
per affrontare il deficit sociale nei quartieri urbani poveri e nei comuni
rurali più poveri.
Si trattava di operare
per ampliare l'accesso alle strutture e ai servizi sociali di base; promuovere
le attività che generano un reddito stabile e occupazione; aiutare le persone
in grande vulnerabilità o con esigenze specifiche...
Tra 2006 e 2017 sono stati assunti 34 miliardi di Dirham in progetti di
prossimità in tutto il Marocco, con 10,5 milioni di beneficiari diretti e
indiretti.
RAMED - AMO
Il
miglioramento e l’estensione della copertura medica costituiscono uno dei
pilastri dello sviluppo umano e sociale promosso dal Re Mohammed VI.
A tal fine, nel
2002 sono stati creati due regimi di copertura sanitaria di base. Si tratta
dell'Assicurazione Malattia Obbligatoria di base (AMO) e del Regime di Assistenza
Medica (RAMED).
Il primo si
basa sui principi e tecniche dell'assicurazione sociale a favore delle persone
che esercitano attività lucrativa, dei titolari di pensione, degli
ex-Resistenti e dei membri dell'Esercito di Liberazione e degli studenti.
Il secondo
(RAMED) si basa sui principi dell'assistenza sociale e della solidarietà
nazionale a favore dei poveri.
Secondo
l’Osservatorio Nazionale per lo Sviluppo Umano (ONDH), nel 2017 il tasso di copertura della popolazione
attraverso un’assicurazione malattia, compresa la RAMED, è stato 53,8%, sebbene
permangano disparità tra gli ambienti urbani e rurali e tra le diverse regioni
del Regno.
Formazione Professionale
Il Re Mohammed
VI, da sempre, attribuisce un interesse particolare alla questione
dell’occupazione dei giovani. Si tratta di una questione che rientra
nell’orientamento economico assunto dal Marocco. “L’inserimento socio-professionale
non è un privilegio per i giovani. Ogni cittadino, a prescindere dalla sua
origine, ha diritto alle stesse opportunità e chance di accesso a un'istruzione
di qualità e a un'occupazione dignitosa”, ha sottolineato il Re nel discorso tenuto il 20 agosto alla Nazione
in occasione del 65° anniversario della Rivoluzione del Re e del Popolo.
Regionalizzazione e decentralizzazione
Il Regno del
Marocco, sotto la guida illuminata del Re Mohammed VI ha fatto della politica
di una scelta strategica irreversibile di organizzazione territoriale, accompagnata
da una politica di decentralizzazione dei servizi dello Stato.
L’obiettivo è
di coinvolgere maggiormente le popolazioni e gli attori territoriali nella
scelta delle politiche e delle strategie locali, nonché nella loro attuazione.
Lotta contro habitat insalubri
L’interesse di
Sua Maestà il Re Mohammed VI per la lotta contro l’habitat insalubre e
l’eradicazione della baraccopoli si è manifestato molto presto, poiché il
Sovrano ha annunciato nel Discorso Reale dell’11 ottobre 2002: “Non possiamo preservare
al cittadino la sua dignità se non gli assicuriamo un alloggio decente”. Da
allora, le politiche pubbliche si sono concentrate sull’accelerazione del ritmo
d’eliminazione delle baraccopoli, sulla realizzazione del programma “Città
senza baraccopoli” e sull’intensificazione dell’offerta di alloggi, in
particolare per le categorie a basso reddito grazie a programmi abitativi a
basso costo.
Il programma di
eradicazione di tutte le baraccopoli riguarda 421699 famiglie in 85 città e
centri urbani, con un costo di 32 miliardi di DH.
Il programma di
ristrutturazione e di ammodernamento urbano dei quartieri non regolamentari ha
permesso, tra 2002 e 2017 di aggiornare le città a favore di 1.600.000
famiglie.
Fondazione Mohammed V per la Solidarietà
La Fondazione
Mohammed V per la Solidarietà, creata da Sua Maestà il Re Mohammed VI nel 1999,
contribuisce con gli altri attori sociali alla lotta contro la povertà secondo
il motto “Uniti per aiutare i poveri”.
La Fondazione
gode dello statuto consultivo speciale presso il Consiglio Economico e Sociale
dell’ONU.
Gli assi
d’intervento della Fondazione coprono un’ampia gamma di settori, dall’aiuto
umanitario all’assistenza delle popolazioni in situazione precaria, al sostegno
finanziario e logistico alle associazioni attive sul campo, ai progetti di
sviluppo sostenibile...
Dalla sua
creazione, la Fondazione conta al suo attivo 5,147 miliardi di DH di
realizzazioni e di impegni.
Piano Marocco Verde
La principale
leva dell’economia nazionale, l’agricoltura marocchina si è sviluppata grazie
alla mobilitazione del programma “Marocco Verde”, inaugurato dal Re Mohammed VI
nell’aprile 2008.
Il progetto
mira a fare dell’agricoltura uno dei primi settori dello sviluppo produttivo, a
modernizzarla, promuovere gli investimenti agricoli, garantire la sicurezza
alimentare, stimolare le esportazioni di prodotti agricoli e valorizzare i
prodotti locali.
Il piano “Marocco
Verde” mira anche a sostenere l'agricoltura sotto due assi. Il primo riguarda
l'agricoltura moderna a valore aggiunto e ad alta produttività che risponde
alle esigenze del mercato, incoraggiando gli investimenti privati e adottando
nuovi mezzi di assemblaggio di prodotti agricoli, sviluppando le esportazioni
agricole marocchine e le attività industriali legate all'agricoltura.
Il secondo asse
è volto a migliorare le condizioni di vita del piccolo agricoltore e a lottare
contro la povertà nelle zone rurali aumentando i redditi agricoli nelle zone
più vulnerabili e promuovendo un'agricoltura solidale attraverso il lancio di
diverse cooperative di agricoltori in tutto il Marocco.
Piano di Accelerazione Industriale
Le scelte
strategiche di sviluppo adottate dal Marocco lo hanno posto sulla via
dell’apertura e del progresso. Questo processo si è intensificato con
l’attuazione di strategie settoriali mirate.
Il settore
industriale marocchino si è quindi impegnato in una dinamica di crescita che si
è fortemente consolidata dopo l’attuazione del Piano Emergenza e la Conclusione,
nel 2009, del Patto Nazionale per l’Emergenza Industriale.
Nuovi mestieri mondiali del Marocco
L’attività è
svolta dall’automobile, aeronautica, elettronica e offshoring. Con l’arrivo
della Peugeot PSA l’automobile potrà superare un nuovo gradino. L’outsourcing è
chiamato a innovare per superare la concorrenza straniera sui centri d’appello.
Strutture socio-sportive
Il Re Mohammed
VI attribuisce un interesse particolare ai giovani, un interesse consacrato
dalla costruzione di centinaia di complessi socio-sportivi di prossimità (CSP)
in tutto il paese.
Il Programma
nazionale per la costruzione di 832 complessi socio-sportivi di prossimità
(CSP), presentato al Sovrano il 25 ottobre 2018, ha costituito un nuovo segno
di questo interesse reale per la gioventù del Paese.
Questo
programma di costruzione di 832 CSP di nuova generazione si inserisce nella
continuità dei circa 2000 campi di prossimità realizzati nel quadro dell’Iniziativa
Nazionale per lo Sviluppo Umano e quelli costruiti dal Ministero della Gioventù
e dello Sport (circa 1000 campi).
Immigrazione
Il Re Mohammed
VI è stato incaricato di coordinare il programma sull'immigrazione in seno alla
nuova commissione dell'Unione Africana (UA).
L'annuncio è
stato fatto martedì 14 marzo dal Presidente dell'UA, il capo dello Stato
guineano Alpha Condé, in occasione della cerimonia di passaggio di testimone
tra la presidente della commissione uscente dell'UA, Nkosazana Dlamini-Zuma, e
il presidente della nuova commissione, Moussa Faki Mahamat.
Regolarizzazione dei migranti
Di fronte a
flussi incessanti di migranti, soprattutto provenienti da paesi sub-sahariani
che si stabiliscono definitivamente in Marocco, senza poter accedere alla
cittadella europea, il Regno ha scelto la risposta maturata dal sentimento
umanitario e di solidarietà africana.
Seguendo le
direttive reali, il Marocco ha attuato una strategia nazionale in materia di
immigrazione e asilo che ha permesso a decine di migliaia di persone in
situazione irregolare di ottenere un permesso di soggiorno per rimanere
legalmente sul territorio marocchino.
La prima
operazione eccezionale di regolarizzazione degli stranieri africani e del Medio
Oriente e dell’Asia, condotta nel 2014, aveva permesso di regolarizzare 23.096
persone. La seconda operazione, lanciata nel dicembre 2017, ha avuto un effetto
altrettanto forte.
Sahara
Il Re Mohammed
VI ha ribadito l’impegno del Marocco a difendere la sua integrità territoriale
con la stessa chiarezza e lo stesso senso dell’impegno responsabile e del
lavoro serio, sia a livello dell’ONU che a livello interno.
Il Re Mohammed
VI ha ringraziato pubblicamente i capi di Stato africani per il loro sostegno
alla questione del Sahara marocchino e ha rilevato con soddisfazione “la
competenza esclusiva” dell'ONU in materia di gestione e di regolamento pacifico
del conflitto.
Difesa e interventi umanitari
Su istruzione di
Re Mohammed VI, capo supremo delle Forze Armate Reali (FAR), l'Esercito si è
dotato di nuovi materiali militari.
L'ospedale campagna
marocchino in campo Zaatari, con compito principale di fornire sostegno medico
ai rifugiati siriani e aiutare la Giordania, che ospita un gran numero di
rifugiati siriani.
Su alte
istruzioni del Re Mohammed VI, il servizio sanitario delle FAR ha inviato due
ospedali di campagna in Marocco, uno a Ouaouiziret (provincia di Azilal) e
l’altro ad Anfgou (provincia di Midelt), per aiutare le popolazioni di queste
regioni di fronte ai problemi climatici dell’inverno.
Caschi blu marocchini
Con i suoi 1605
soldati messi a disposizione dell'ONU nel quadro delle sue missioni di
mantenimento della pace in tutto il mondo, il Marocco passa al 14° posto nella
classifica mondiale dei paesi contributori alle forze dell'ONU. Per la zona
MENA (Medio Oriente e Nord Africa) il Marocco si classifica secondo.
I caschi blu marocchini
sono attualmente in servizio sotto la bandiera dell’ONU nelle missioni di
mantenimento della pace nella Repubblica centrafricana (Minusca) e nella
Repubblica democratica del Congo (Monusco).
lotta contro il terrorismo
Il Regno del
Marocco ha posto la lotta contro il terrorismo al centro delle sue priorità,
sviluppando una strategia multidimensionale in materia di lotta contro il
terrorismo.
Nel 2015 ha
creato l’Ufficio Centrale d’Indagine Giudiziaria (BCIJ) quale organismo leader
della lotta antiterrorismo e contro la minaccia terroristica, riuscendo a
smantellare diversi gruppi terroristici ed evitando diversi attacchi
terroristici in Marocco grazie alla loro strategia anticipata.
Unione Africana
“È il giorno
buono in cui si torna a casa dopo una lunga assenza”, ha affermato il Re
Mohammed VI, dopo che il Regno del
Marocco è stato riammesso all'Unione Africana.
Trentanove dei
54 membri dell’UA hanno votato a favore della riammissione.
Nel 1984 il
Marocco aveva lasciato l'ex Organizzazione dell'Unità Africana (OUA,
predecessore dell'UA) per protestare contro l'assegnazione di seggi al Fronte
Polisario, ammesso come rappresentante della Repubblica Araba Sahrawi
Democratica (RASD).
Spiegando la
decisione del Marocco di aderire all'UA, il Sovrano ha dichiarato: “Quando un
corpo è malato, è più facile curarlo dall'interno che dall'esterno”.
Ma nella sua assenza nell’organizzazione panafricana, il Regno ha
sviluppato legami economici con molti paesi del continente, soprattutto
attraverso il commercio e gli investimenti.
Infrastrutture
Porto di Tangeri Med
Lanciati dal
Sovrano nel 2002, i lavori di costruzione del megaporto Tangeri Med sullo
Stretto di Gibilterra dureranno sei anni, fino all’inaugurazione nel 2008 di
Tangeri Med 1.
Questa
piattaforma portuale, tra le più grandi del bacino mediterraneo, è diventata
oggi un hub logistico mondiale, collegato a circa 200 porti nel mondo.
Tangeri Med
offre capacità di trattamento per 9 milioni di container, 7 milioni di
passeggeri, 700mila autocarri e 1
milione di veicoli.
Inoltre,
Tangeri Med costituisce una piattaforma industriale per oltre 800 imprese di
diversi settori, dall’automobile all’aeronautica, passando per l’elettronica,
la logistica, il tessile e il commercio, per un volume d’affari annuo di 6,4
miliardi di euro.
Il successo è
tale che i lavori di costruzione del Port Tanger Med 2 sono stati avviati già
nel 2015.
Tangeri Med II inaugurato nel 2019 costato circa 14 miliardi di DH di
investimenti infrastrutturali costituisce la terza fase di sviluppo del
complesso portuale Tangeri Med, insieme ai porti Tangeri Med I e al porto
passeggeri.
Energie rinnovabili (energia solare, eolica)
La strategia
energetica tracciata da Sua Maestà Re Mohamed VI si basa sullo sviluppo delle
energie rinnovabili, solare ed eolica, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza
energetica del Marocco dall’estero e di coprire il 42% del fabbisogno elettrico
del Regno nel 2020 e il 52% nel 2030.
L’ambizioso
Piano Solare marocchino, lanciato nel 2009 sotto la presidenza del Re, rientra
nel quadro di questa strategia di sviluppo sostenibile. Sono previsti cinque
siti: Ouarzazate, Ain Bni Mathar, Foum Al Oued, Boujdour e Sebkhat Tah.
L’attuazione
del piano solare marocchino è affidata all’Agenzia Marocchina per l’energia
solare (Moroccan Agency for Solar Energy).
Il progetto
sull’energia eolica mira a realizzare entro il 2020 una capacità di 2000
megawatt che corrisponde al 26 per cento della produzione attuale di energia
elettrica del Paese.
Satelliti spaziali
Il Marocco si è
dotato di un sistema di osservazione della terra dallo spazio, mettendo in
orbita nel 2017 e nel 2018 i satelliti “Mohammed VI-A” e “Mohammed VI-B”.
I due
satelliti, che sono all’avanguardia nella tecnologia, sono complementari e
permettono di garantire una copertura più rapida delle zone d’interesse.
Essi serviranno
a un’ampia gamma di attività, dalle attività cartografiche e catastali, alla
pianificazione del territorio, al monitoraggio delle attività agricole, alla
prevenzione e alla gestione delle catastrofi naturali, al monitoraggio delle
trasformazioni ambientali e della desertificazione, alla sorveglianza delle
frontiere e delle coste...
Treno di Grande Velocità (TGV)
Inaugurato il
15 novembre 2018 a Tangeri dal Re Mohammed VI e il Presidente francese Emmanuel
Macron, il treno ad alta velocità Tangeri - Casablanca “Al Boraq” è uno degli
eventi salienti dell’anno, trattandosi di una prima nel Maghreb e in Africa.
Il TGV Al Boraq
riduce di oltre la metà la durata del viaggio tra le due metropoli economiche e
raddoppierà il numero di passeggeri a oltre 6 milioni a partire dal terzo anno
di esercizio, rafforzando nel contempo la sicurezza stradale e la protezione
dell'ambiente.
Questa linea ad
alta velocità è il primo anello del progetto marocchino della rete ad alta
velocità volto a dotare il paese, entro il 2030, di 1500 km di linee
ferroviarie ad alta velocità.
Ponti e autostrade
PONTI
Nel luglio
2016, Sua Maestà il Re Mohammed VI ha inaugurato il ponte di Rabat, uno dei più
belli in Africa e che fa parte dell'autostrada di circonvallazione della
capitale.
Il Ponte
Mohammed VI è uno dei più lunghi in Africa.
Dall'inizio degli anni 2000, lo sviluppo della rete
autostradale e ferroviaria in Marocco ha reso necessari numerosi ponti e opere
idrauliche. Tra questi vi è anche il viadotto di El Hachef, tra Asillah e
Tangeri, lungo 3,5 chilometri.
Rete autostradale
Sua Maestà il
Re Mohammed VI attribuisce particolare importanza al rapido sviluppo delle
autostrade, in modo da collegare un numero sempre maggiore di città e
agglomerati alla rete autostradale nazionale.
Nell’arco di
vent’anni questa politica ha dimostrato tutta la sua efficacia, poiché il 60
per cento della popolazione è oggi collegata direttamente alla rete
autostradale. Tutte le città con più di 400.000 abitanti sono così collegate
alla rete autostradale.
Con oltre 1.800 km di distanza, il Marocco ha una delle più lunghe reti di
autostrade in Africa, oltre a 1.600 km di superstrade gratuite.
Tunnel
In base a
decisioni reali, la politica di ampliamento della rete autostradale e di
miglioramento urbano e interurbano non poteva prescindere dalla costruzione
delle gallerie.
Nel giugno
2010, l’apertura del tunnel Marrakech - Agadir ha firmato la realizzazione del
primo tunnel autostradale del Marocco.
Lungo le
montagne dell'Alto Atlante, è stato realizzato su due corsie lunghe 500 metri,
su un'altezza di 7 metri.
Questa
infrastruttura, che consente di effettuare il tragitto tra Marrakech e Agadir
in due ore, è stata costruita secondo le norme europee di sicurezza.
A livello
urbano, si può citare il tunnel degli Udaya a Rabat, che ha contribuito in modo
significativo a fluidificare il traffico tra le città di Rabat e Salé e i
tunnel di Tangeri.
Tramway
Con
l’inaugurazione da parte di Sua Maestà il Re Mohammed VI, il 23 gennaio 2019,
della seconda linea del tram di Casablanca (T2), il Marocco amplia la sua rete
di tram nelle sue due più grandi metropoli: Casablanca e Rabat Salé.
A Casablanca,
le due linee hanno raggiunto complessivamente 47,5 km di rete con 71 stazioni.
La nuova tratta attraversa 9 distretti con una popolazione di 1 milione di
persone e un corridoio diretto di 450.000 abitanti.
A Rabat - Salé,
l'ampliamento della linea 2 è in corso e permetterà il trasporto quotidiano di
40 mila passeggeri in più, portando il numero di passeggeri trasportati sulla
rete a 150 mila al giorno.
Altri successi :
Cooperazione internazionale
Industria automobile
Aeronautica
Aeroporto Mohammed V
Aeroporto di Rabat - Salé
Aeroporto di Marrakech
Diversi progetti dei litorali
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