In occasione della Giornata mondiale
della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, 10 dicembre, le
associazioni sottoscritte portano all’attenzione dell’opinione pubblica, alle
Istituzioni italiane tra cui il Governo e Parlamento ed a quelle
internazionali, in particolare all’ONU ed all’UE quanto segue:
Denunciamo il Governo algerino per tutte
le forme di negazione dei diritti dell’uomo perpetrate contro la popolazione
dei campi saharawi a Tindouf come i diritti di base come l’espressione, il
censimento e l’identificazione della popolazione, la circolazione, il lavoro,
la sicurezza, la sanità, la casa, il ritorno al loro paese Marocco o la scelta
di un paese terzo e chiediamo una pressione urgente sull’Algeria affinché
rispetti i diritti di questa popolazione.
Apprezziamo la denuncia dell’Ufficio
della Lotta Antifrode (OLAF) dell’UE del gennaio 2015 contro le deviazioni
sistematiche ed organizzate degli aiuti umanitari internazionali da parte
dell’Algeria ed i separatisti del Fronte Polisario. Visto che la popolazione di
questi campi è sostenuta al cento per cento da tali aiuti, chiediamo a chi di
dovere di controllare la raccolta e la consegna agli interessati; sospendere
ogni forma di cooperazione con Algeria e sanzionare tale Paese che oltre a
negare i diritti di tali “rifugiati”, essa perdura e specula da 40 anni sulla
loro drammatica condizione di vita nelle tende e di case di “formiche” che
crollano per ogni goccia di pioggia come è accaduto recentemente.
In occasione del 18 dicembre, il 40°
anniversario dell’espulsione collettiva arbitraria e inumana di 45mila famiglie
marocchine da parte del Governo algerino e la confisca dei loro beni,
sosteniamo la causa sostenuta a livello mondiale della ONG “Associazione dei
Marocchini Vittime d’Espulsione Arbitraria d’Algeria (AMVEAA)” per rendere
giustizia a queste famiglie con la restituzione dei loro beni e loro diritti ed
il risarcimento dei danni subiti.
Nonostante apprezziamo gli sforzi
italiani nella gestione dell’emergenza migratoria e nell’accoglienza dei
rifugiati negli ultimi anni, chiediamo all’ONU e all’UE di sostenere questi
grandi sforzi e di verificare la possibilità di superare la convenzione di
Dublino, donando il diritto alla circolazione per i rifugiati.
Continuiamo a protestare contro la
discriminazione del Parlamento italiano che non vuole riconoscere i diritti
sociali ai lavoratori marocchini ed alle loro famiglie residenti in Marocco,
malgrado la firma dei governi del Marocco e d’Italia e l’approvazione del
Parlamento marocchino della relativa convenzione.
Infine, chiediamo ai mass media ed agli
organi di stampa italiana maggiore apertura alla diffusione delle nostre
attività e delle nostre comunicazioni.
09 dicembre 2015
Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI) – Siena. Forum Italo – Marocchino, Piemonte. Consiglio delle Relazioni Islamiche in Italia, Brescia. Unione delle Associazioni Marocchine in Liguria, Genova. Ass. Nuovo Orizzonte, Pesaro. Ass. Amici di Figline Val d’Arno, Firenze. Ass. Futuro, Bergamo. Ass. Almaghribia, Calabria. Ass. Oued Eddahab, Siena. Ass. Assalam, Livorno. Ass. Alhouria, Brescia. Ass. Amicizia Sardegna – Marocco. Ass. Dialogo, Piemonte. Ass. Donne e Diritti, Roma. Federazione Regionale Islamica, Trento Alto Adige. Ass. Ouafaa, Lombardia.
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