E’ durata una settimana la Missione
a tutela dei Diritti Umani svoltasi in Marocco dalla delegazione italiana
composta da: Giorgia Butera – sociologa della comunicazione, scrittrice e
Presidente Mete Onlus -, Viviana Corvaia – Documentarista Fotografica, CCD e
Responsabile Comunicazione Visuale Mete – e Sara Baresi – Presidente Protea,
Associazione per la Tutela dei Diritti dell’Uomo.
L’invito è arrivato da Mme Aicha Duihi,
attivista sociale e dei Diritti dell’Uomo. Mme Duihi ha guidato la delegazione
su tutto il territorio, incontrando Istituzioni e realtà produttive.
Mete Onlus e Protea, Associazione per la Tutela
dei Diritti dell’Uomo fanno parte di un Network di associazioni che insieme
operano per la Tutela dei Diritti Umani a livello internazionale.
Il Sindaco di Palermo, Professor Leoluca
Orlando, ha incaricato Giorgia Butera di portare in Marocco “La Carta di
Palermo” e consegnarla in occasione dei vari incontri. La Carta mira all’avvio
del processo politico per l’abolizione del permesso di soggiorno.
Quattro le tappe inserite in
Missione: Casablanca, Laayoune, Marsa e Rabat.
Diversi gli incontri in agenda, dai quali
emergono tre dati in particolare: la forte presenza delle Donne in ruoli
importanti, notevole crescita economica e sociale di ciascun territorio
visitato, ed una tutela nei confronti dei Diritti Umani di altissimo valore.
Donne in politica, donne attiviste,
donne impegnate culturalmente.
La delegazione ha incontrato e
visitato: Il “Sahara Reflexion - Studies Centre"; “Il Centro di Ascolto
per donne, famiglie e bambini di Laayoune”, presieduto da una assistente
sociale di grande esperienza, Madame Bouchiyouia Fatima; “Il Centro Sportivo,
voluto come luogo di svago ed aggregazione sociale”; la “CRDH Commission
Règionale des Droits de l'Homme di Laayoune-Smara”.
Sono state ricevute da Monsieur Badr Moussaoui,
Presidente del Consiglio Municipale della Ville de Marsa, e Annat Kroum, Pacha
della Ville di Marsa.
Insieme al Pacha hanno visitato la Fabbrica
Damsa - che si trova nella città di Marsa - e si occupa de la lavorazione
sardine in scatola. In Damsa, oltre l'80% del reparto occupazionale è ricoperto
da donne, e si prevede un aumento considerevole, infatti, nel nuovo anno sarà
data occupazione a circa 600 donne.
Altra visita è stata riservata all’Ufficio
Nazionale dell’Acqua Potabile, dove l’acqua del mare viene filtrata e resa
potabile.
L’Incontro ufficiale è avvenuto al Comune di
Laayoune, tra le Autorità presenti anche due donne autorevoli: Mkanlto Kamal –
Deputata Parlamentare, vicepresidente del Consiglio Municipale e Responsabile
degli affari sociali e culturali - e, Fatima El-Idrissi vicepresidente del
Consiglio Regionale di Laayoune e Responsabile degli Affari sociali e culturali
al Consiglio Regionale.
In occasione di questo incontro si è voluto
sottolineare quanto sia importante l’impegno del genere femminile in settori di
rilievo per la comunità/società, come la politica, l’economia e l’attivismo
sociale.
Alcune visite sono state dedicate alle
industrie italiane presenti in Marocco.
I Diritti Umani hanno un senso
importante in Marocco e abbiamo constatato un impegno importante nello sviluppo
e nell'attenzione ai bisogni dei cittadini, a Laayoune.
Non possiamo dimenticare però la
realtà dei Campi di Tindouf
presenti in Algeria, dove la
popolazione a causa di ambizioni politico-espansionistiche, nonché economiche
del Fronte Polisario vive da più di quaranta anni in condizioni gravi e
disagiate: “Qui (nei campi di Tindouf) vivono donne, bambini,
adolescenti, disabili, anziani, uomini di cui abbiamo solo numeri approssimati
utili soprattutto a ricevere aiuti umanitari, di cui purtroppo a causa di un
dirottamento già noto, ne arrivano ben pochi, e diventano frutto di guadagno
per gente senza scrupoli finendo sui mercati in vendita, riempiendo le tasche
di chi non ne ha bisogno – denuncia
la delegazione italiana presente nei giorni scorsi in Marocco”.
Proseguono: “Il primo diritto negato senza
dubbio è quello di esistere. Ad ogni individuo, senza un censimento che ne
determina la sua nascita, il suo percorso di vita e la sua morte viene negata
l'identità e negata l'esistenza stessa caratterizzata da bisogni, da
aspirazioni individuali e dai propri sogni. Cosa sappiamo dell'esistenza di
matrimoni precoci e forzati e della condizione della donna? Quante le morti
infantili? Come conosciamo casi di violenza? E di disabilità? Il tutto acuito
da una mancanza di diritto di espressione, mediata da forme propagandistiche
frutto di azioni di indottrinamento, quindi trattasi di una comunicazione non
autentica – concludono”.
Infine, M. Yahdih Bouchab, Wali della
Regione di Laayoune- Boujdour-Sakia Al Hamra, Governatore della Provincia di
Laayoune, ha chiesto loro di farsi portavoce di tutto ciò che da Osservatori
partecipanti e competenti hanno visto in Marocco, perché la comunicazione non
sia mediata, ma provenga da una reale e diretta osservazione.
Nota: La Documentazione fotografica
è a cura di Viviana Corvaia.
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