La comunità marocchina in Italia, tra
le più numerose, ha avuto e conserva un ruolo di avanguardia nel processo
dello sviluppo in Italia. È la comunità che prima di altri ha vissuto i
problemi e le opportunità legate all’integrazione, all’insediamento, al
riconoscimento di alcuni diritti dei lavoratori migranti e famiglie. Ne è
indicatore anche la forte presenza di marocchini nelle file dei sindacati,
iscritti e tra gli utenti dell’INCA. La comunità marocchina è la seconda
nazionalità tra gli stranieri. È in questa comunità cosi radicata nel nostro
paese che oggi è più sentita la richiesta di un accordo bilaterale
regolatore tra Italia e Marocco in tema di previdenza, assistenza e sanità.
Tale richiesta è il perno della nostra costante rivendicazione.
Per noi lavoratori marocchini in
Italia:
·
Non sia possibile
percepire gli assegni familiari per la famiglia in Marocco.
·
Non sia possibile
avvalersi della totalizzazione dei contributi italiani e marocchini che
consentirebbe di maturare il diritto a pensione.
·
Non sia possibile,
sempre in assenza dell’accordo, avere diritto all’assistenza sanitaria gratuita
anche in regime di reciprocità rivolta quindi alle migliaia di lavoratori
italiani presenti in Marocco.
Con il Marocco gli accordi sulla
previdenza e assistenza sono fermi al 1994 quando i due governi hanno provveduto
a firmare una convenzione in tema di previdenza e assistenza che è stata
ratificata dal Marocco, ma, purtroppo,
non è stata ratificata dal Parlamento italiano.
È proprio nei momenti di crisi
economica come questa che viviamo in Italia, che le politiche sociali devono
svolgere un ruolo di tutela delle fasce più deboli della popolazione e che
questo tema riprende e trova ragione per essere sostenuto.
Partecipando, oggi,
alla manifestazione della CGIL sui diritti e
lavoro, chiediamo:
· Alla CGIL e all’INCA il sostegno e la tutela dei diritti
dei migranti marocchini e delle loro famiglie.
· Al Parlamento Italiano di ratificare la convenzione italo
marocchina del 1994 sulla previdenza e assistenza.
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