FIRENZE 11 ottobre —
Rafforzare i rapporti tra rappresentanze consolari e associazioni di stranieri,
incentivare e sostenere la positiva esperienza dei "consolati mobili"
e, in generale, promuovere politiche che favoriscano la "integrazione
partecipe"delle comunità straniere in città che tendono ad essere sempre
più essere città cosmopolite.
Questi i suggerimenti
emersi nel corso del laboratorio di studio su volontariato e nuovi italiani
promosso da Cesvot e che ha visto il coinvolgimento diretto di 70 tra
associazioni di volontariato toscane che si occupano di migranti e
immigrazione, associazioni di stranieri operanti in Toscana e che si occupano
dei "nuovi italiani" che vivono e lavorano nella nostra Regione.
A confrontarsi sui
risultati di quest'esperienza sono stati oggi in un incontro a Firenze,
rappresentanti di enti locali, terzo settore e istituzioni europee impegnate
sul fronte della tutela dei diritti umani e dell'integrazione. Tra i presenti
Alberto D'Alessandro (Consiglio d'Europa, Ufficio di Venezia), gli assessori al
welfare del Comune di Firenze, Sara Funaro, del Comune di Arezzo, Stefania
Magi, e Yassine Belkassem coordinatore nazionale della Rete delle Associazioni
della Comunità marocchina in Italia e SG della Federazione Africana in Toscana.
"Una bella esperienza
- ha detto Sandra Gallerini, responsabile Ricerca Cesvot - perché ha permesso
alle associazioni di stranieri di entrare nel circuito toscano, di confrontarsi
con le rappresentanze consolari e di formulare proposte concrete che potranno
ora essere valutate dai loro rappresentanti".
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