Il discorso del Trono è un appuntamento
tradizionalmente molto atteso dai Marocchini, quello che coincide quest'anno col
18esimo anniversario d’intronizzazione del Re Mohammed VI, era particolarmente storico.
Cosi, sabato sera, il
Sovrano ha vivamente criticato le cattive prestazioni dell'amministrazione pubblica
marocchina rispetto al settore privato, pur facendo assumere ai responsabili
incompetenti i ritardi nella realizzazione dei progetti di sviluppo.
Mentre le scelte di
sviluppo sono riconosciute per la loro pertinenza, le mentalità del personale e
dei responsabili dell'amministrazione pubblica non sono cambiate e rallentano
spesso progetti importanti, ha osservato il Sovrano. È dunque indispensabile legare
la responsabilità al resoconto conformemente alla Costituzione, ha insistito il
Sovrano, rendendo tuttavia omaggio ai responsabili ed al personale coscienziosi
dell'amministrazione pubblica.
Mohammed VI non ha
neppure risparmiato i responsabili dei partiti politici che, ha affermato,
tirano beneficio dei successi economici e dei progressi sociali registrati
senza tuttavia assumere il loro ruolo. I regolamenti dei conti tra partiti
politici portano pregiudizio agli sforzi di sviluppo e d'ammodernamento delle
strutture dello Stato, ha sottolineato il Sovrano. La gente non crede nei partiti
politici e disprezza i responsabili disonesti, cosa che li spinge a girare il
dorso alla politica.
Il Re Mohammed VI si
è rammaricato che “quando il bilancio si rivela positivo, i partiti, la classe
politica ed i responsabili si affrettano di occupare il primo piano della scena
per raccogliere i benefici politici e mediatici delle acquisizioni realizzate.
Ma, quando il bilancio è deludente, si nascondono dietro il Palazzo Reale e si
l’attribuiscono la responsabilità”. In questo contesto, il Re rileva che “l'evoluzione
politica del Marocco ed i suoi progressi in materia di sviluppo non si sono riflessi
positivamente sull'atteggiamento dichiarato dai partiti, dai responsabili
politici e dai amministrativi, nei confronti delle aspirazioni e delle preoccupazioni
reali dei Marocchini”, notando che le scelte del Marocco in materia di sviluppo
restano globalmente pertinenti, ma il problema risiede nell'immobilismo delle
mentalità, e le carenze in termini d'esecuzione e d'innovazione.
Il Sovrano osservato
che le pratiche di alcuni politici eletti spingono un numero di cittadini, in
particolare i giovani, ad allontanarsi dall'impegno politico e la
partecipazione alle elezioni. La ragione è semplicemente non fanno fiducia alla
classe politica, e che alcuni attori politici hanno pervertito l'azione
politica deviandola dalla nobile finalità che gli è assegnata per definizione. “Se
il Re del Marocco non è convinto di certe pratiche politiche, se non fa fiducia
a numerosi politici, cosa resta, dunque, al popolo?” si domanda il Sovrano.
Il Re ha detto a coloro
che deludono le aspettative del popolo: Basta! Abbiate timore di Dio per ciò
che riguarda la vostra patria … Svolgete pienamente delle missioni che sono le vostre, o
eclissatevi! Poiché il Marocco si conta dalle donne ed dagli uomini onesti e
sinceri verso il loro paese. “Ormai, questa situazione non può perdurare poiché
ciò che è in gioco, sono gli interessi della Nazione e quelli dei cittadini”, ha
avvertito il Sovrano evidenziando la necessità di un'applicazione rigorosa
dell'articolo 1 della Costituzione, che definisce un rapporto tra la responsabilità
e il resoconto.
Il Marocco si sta sviluppando
ad un ritmo sostenuto ma vive un paradosso irrecusabile, difficile ad ammettere,
da una parte il Marocco gode di una grande credibilità sulla scala continentale
ed internazionale e della stima dei suoi partner, della fiducia dei grandi investitori
come Boeing, Renault e Peugeot , a precisato il Sovrano, deplorando che dall’altra
parte, noi costatiamo con contrariétà che, in certi settori sociali, il bilancio
e la realtà delle realizzazioni sono sotto delle attese.
Mettendo l'accento sul successo del Marocco
nell'attuazione di molti piani settoriali come quelli dell'agricoltura,
dell'industria e delle energie rinnovabili, il sovrano ha sottolineato che i
progetti di sviluppo, le riforme politiche ed istituzionali che conduciamo
perseguono un solo obiettivo: servire il cittadino senza distinzione tra il
nord ed il sud, l’est e l'ovest, né tra città e il mondo rurale.
La questione di
Sahara Marocchino e la politica africana del Marocco rimangono una priorità, ha
richiamato il Re Mohammed VI, sottolineando tuttavia che lo sforzo di sviluppo
e di miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini sono ugualmente una
priorità.