Siena, 30 aprile 2016 - Tre persone
del gruppo separatista Polisario sostenuto da Algeria, si sono recate, in
questi giorni, presso la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica per
tentare il raggiro di tali Istituzioni democratiche ed ottenere un riconoscimento.
Il Governo italiano e la Farnesina non hanno ricevuto
alcuna delegazione. Nessun comunicato ufficiale ha preceduto di fatto tale
incontro anche se i vari siti Pro Fronte Polisario compresi i social networks
ne hanno dato seguito attraverso fotografie.
Al contrario di quanto affermi scorrettamente un
comunicato apparso sul sito web “Yahoo”, la Commissione Affari Esteri del
Senato non ha incontrato i “Rappresentanti del popolo Saharawi”. Ogni incontro
ufficiale viene comunicato attraverso la rete di informazione istituzionale e
del presunto confronto della Commissione Affari Esteri del Senato con
tali sedicenti persone non ne è stata data alcuna conferma.
Nella Camera dei Deputati, in una stanza aperta al
pubblico, tali persone hanno incontrato due o tre senatori capitanati
dall'onorevole Vaccari, conosciuto da tempo per i suoi costanti viaggi in
Algeria.
La nota comunicativa infatti contiene le solite tracce
riconducibili a tale Paese.
Altra scorrettezza informativa è riportata nel sito web
di Beppe Grillo e Yahoo per Askanews, i cui incaricati hanno
diramato erroneamente l'informazione secondo cui i campi “profughi” si
troverebbero in Marocco manifestando una clamorosa ignoranza della geografia e
della politica internazionale.
Condivisibili invece le parole della
portavoce M5S presso
il Parlamento Italiano, onorevole Ornella Bertorotta la quale ha commentato
come di seguente le pretese della sconosciuta “delegazione” alla ricerca di una
legittimità presso le Istituzioni italiane: "E' importante far luce sulle
cause del conflitto e promuovere soluzioni pacifiche e definitive, affinché
ogni parte possa risolvere le proprie controversie e migliorare la condizione
di quelle persone che da decine di anni vivono nei campi profughi in una
condizione di guerra e di miseria".
Una chiara bocciatura alla
“delegazione”,
sostenuta invece esclusivamente da alcuni deputati di “Sinistra Italiana” di
poca rappresentanza e credibilità popolare in Italia.
Essi hanno
ricordato "l'attenzione con cui in Italia, da anni, segue” gli episodi del
Polisario “attraverso una capillare rete di associazioni di solidarietà e di
sostegno”. Purtroppo trattasi di solidarietà e di sostegno al Polisario e non
alla popolazione dei campi di Tindouf. Tali associazioni mosse da spinte
ideologiche nonché redditizie, non contemplano né affrontano la negazioni
dell’essere umano e della sua dignità attraverso i suoi diritti fondamentali da
parte dell’Algeria nei campi.
Scopo ormai risaputo che tale presunta “delegazione”
abbia colto l'ennesima occasione per chiedere
fondi economici per il caldo estivo in arrivo, come aveva richiesto per la
pioggia invernale.
Da aggiungere che la nostra amica Pia Locatelli
ha reso noto che “nel corso
dell’incontro si è parlato delle continue violazioni dei diritti umani nei
campi profughi Saharawi e si è affrontata la difficile prospettiva di
stabilizzazione e pacificazione del Sahara occidentale”.
Ma ad Algeri, la comunicazione sulla “delegazione”
ed i suoi incontri è stata chiaramente strumentalizzata e di altra natura : “La
delegazione è stata ricevuta dal Governo italiano, dalla Camera dei Deputati,
dal Senato della Repubblica e dai Partiti Politici che hanno sostenuto” le
pretese della “delegazione”.
Quello che ignora chi cura il sito web di Beppe Grillo
che il Polisario è un gruppo creato dall’Algeria per destabilizzare il
Marocco. Quello che ignorano alcuni italiani è che esso non è
riconosciuto né dall’Italia, né dall’UE, né dall’ONU. Due giorni addietro
uno pseudo rappresentante del Polisario è stato estromesso e allontanato dalle
forze dell’ordine da un incontro del Consiglio di Sicurezza perché
rappresentante di un' entità non riconosciuta ufficialmente.
Con questo schiaffo alla “delegazione”, i politici
italiani hanno detto basta! Basta strumentalizzazioni! Basta disinformazioni
sul Marocco!
L'Algeria essendo il Paese di accoglienza dei
campi di Tindouf deve rispettare i diritti degli abitanti di tali
luoghi, partendo dal diritto di base di una vita dignitosa scandita da processi fondamentali quali il
censimento della popolazione, l'identificazione, la libera circolazione ed il
lavoro.
Tale smentita plateale è stata possibile anche grazie
alla sensibilizzazione promossa costantemente dalla società civile marocchina
in Italia che rispetta il Paese di appartenenza ma anche il Paese di
accoglienza, tutelando i suoi concittadini da strumentalizzazioni e
manipolazioni mediatiche.
Un sentito grazie alla Comunità Marocchina in Italia, un sentito grazie all'Italia che decide di
non essere Mozambico che sostiene
Algeri, o Algeria che per motivi espansionistici ed interessi economici, fondanti,
ha ideato il conflitto artificiale e sterile sul Sahara Marocchino a discapito
di molti poveri innocenti in deserto algerino che noi continueremo a provare a
difendere.