Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha adottato,
venerdì 29 aprile 2016, con la maggioranza dei membri del consiglio di
sicurezza dell'ONU, tre astensioni e due voti contro, la sua risoluzione n°
2285.
In reazione all'adozione di questa risoluzione, il
Ministero marocchino degli Affari Esteri e della Cooperazione ha reso pubblico
un comunicato ufficiale riguardante gli ultimi sviluppi riguardanti alla Causa
Nazionale marocchina:
Il Regno del Marocco prende nota della risoluzione
adottata venerdì dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sulla
questione di Sahara Marocchino, una risoluzione che costituisce “un inverso a
tutte le manovre del Segretariato Generale dell'ONU”, Ban Ki-moon, indica il
MAEC.
“Questa
risoluzione ribadisce i parametri della soluzione politica, come sono definiti
dal Consiglio di Sicurezza dal 2004 e precisati, in termini operativi, nel
2007. Essa Costituisce, a questo titolo, un inverso sferzante per tutte le
manovre del Segretariato Generale dell'ONU, in particolare quelle operate
durante la visita del Segretario Generale (in Algeria) e quelle inserite nel
suo ultimo rapporto”, sottolinea il ministero, notando che “queste manovre
miravano ad alterare i parametri della soluzione politica, a risuscitare delle
opzioni superate e introdurre elementi sconosciuti dal Consiglio di Sicurezza”.
“Il Regno del Marocco, che aveva reagito immediatamente
agli slittamenti della visita del Segretario Generale, ha espresso, con una
lettera ufficiale, le sue riserve sull'ultimo rapporto fin dalla sua
pubblicazione, e il suo rifiuto totale di alcune affermazioni contenute in
questo documento. Inoltre la risoluzione del CS conferma il mandato della
MINURSO così com’è evoluto durante gli ultimi anni, tenendo conto degli sviluppi
che ha conosciuto il dossier”, fa ricordare la stessa fonte.
“Per tutto ciò,
il Consiglio taglia con tutti i tentativi di cambiamento del mandato della
MINURSO e del suo allargamento a missioni non convenienti e ad azioni estranei
alla sua ragione d'essere”, prosegue il ministero, rilevando che “è nel
contesto di questo mandato ribadito, che la risoluzione invita alla piena
funzionalità della MINURSO”.
A tale riguardo, il Regno del Marocco proseguirà,
“nel pieno rispetto delle decisioni che ha preso, il dialogo per raggiungere un’uscita
di crisi che permetta l’attenuazione degli slittamenti gravi del Segretario Generale
durante la sua visita nella regione, e la garanzia del funzionamento regolare
della MINURSO, principalmente nelle sue missioni fondamentali di sorveglianza
del cessate il fuoco e di sminamento nella zona cuscinetto all'Est del
dispositivo di difesa” marocchino, indica il ministero.
“Il Regno del Marocco ringrazia i membri, permanenti
e non permanenti, del Consiglio di Sicurezza, i paesi arabi fratelli, che hanno
agito con discernimento e responsabilità e in uno spirito costruttivo ed
amichevole, per arrivare all'adozione di una risoluzione che permette la
prosecuzione serena dell'azione dell'ONU in questa dossier”, sottolinea la stessa
fonte, aggiungendo che il Regno del Marocco “si rammarica, tuttavia, che il
membro del Consiglio di Sicurezza che ha la responsabilità della formulazione e
della presentazione del primo progetto di risoluzione, abbia introdotto
elementi di pressione, di costrizioni e d'indebolimento, ed abbia agito contro
lo spirito di partenariato che lo unisce al Regno del Marocco”.
Il ministero ricorda, a questo proposito, che Sua
Maestà il Re Mohammed VI aveva denunciato, nel suo importante Discorso durante
il vertice Marocco – Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) a Riad, il 20
aprile 2016, le fonti d'ispirazione, l'azione e gli obiettivi degli ambienti
ostili all'integrità territoriale del Regno, e che agiscono per la
destabilizzazione regionale”.
Il Regno del Marocco, forte dei suoi diritti, della
sua unità nazionale e della solidità del suo fronte interno, proseguirà, in
buona fede e con determinazione, la sua implicazione nel processo politico di
regolamento di questa vertenza regionale artificiale, afferma il ministero.
E da concludere che “il Regno del Marocco resterà
impegnato a favore della pace e la stabilità regionali ed internazionali,
rimarrà, altresì, vigilante di fronte a qualsiasi slittamenti o tentativi di
minacciare i suoi interessi superiori legittimi”.
I punti forti della risoluzione 2285.
L'Esecutivo delle Nazioni Unite sottolinea che “la
concretizzazione di una soluzione politica a questa vertenza di lunga data ed
una cooperazione consolidata tra gli Stati membri dell’UMA è tale da
contribuire alla stabilità ed alla sicurezza della regione di Sahel”. Si tratta
della quarta volta che il CS collega il regolamento di questo conflitto
artificiale e la crisi nella regione di Sahel.
Il CS “insiste sull'importanza di un impegno delle
parti di proseguire il processo di negoziati sotto l'egida delle Nazioni
Unite”, invitando “le parti a continuare a far dimostrare la volontà politica
ed operare in un'atmosfera propizia al dialogo, allo scopo di entrare in una
fase più intensa e più sostanziale nei negoziati”.
Il CS ha consacrato ancora una volta la preminenza
dell'iniziativa marocchina d'autonomia a Sahara, qualificando “serie e
credibili” gli sforzi del Marocco per avanzare nel processo verso una risoluzione
del conflitto di Sahara e “ribadisce il suo appello alle parti ed agli Stati
vicini di cooperare interamente con le Nazioni Unite e gli uni con gli altri e
consolidare il loro impegno per porre fine all’impasse attuale e realizzare
progressi sulla via di una soluzione politica”.
Il CS ha insistito, inoltre, sulla necessità “della
registrazione” e il censimento delle popolazioni nei campi di Tindouf, in
sud-ovest dell'Algeria, ed ha invitato a “sforzi in questo proposito”.
Il testo della risoluzione ricorda, d'altra parte,
il sostegno del CS alla raccomandazione formulata nel rapporto del 14 aprile
2008 convinto che “il realismo ed uno spirito di compromesso da parte delle
parti sono essenziali in vista di realizzare progressi nei negoziati”.
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