lunedì 14 marzo 2016

Sahara Marocchino: manifestazione di protesta contro Ban Ki.moon. 3 milioni in piazza a Rabat

Rabat – 14 marzo 2016 - Si è svolta, ieri, a Rabat una mega manifestazione nazionale che ha visto scendere in piazza più di 3 milioni di persone in difesa dell’unità nazionale, la marcia proclamata dai partiti, dai sindacati e le organizzazioni della società civile nella capitale marocchina voleva denunciare le dichiarazioni rilasciate del Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, nel corso della sua recente visita in Algeria a proposito della regione del Sahara parte integrante del territorio marocchino. Il corteo è partito alle 10 del mattino, ed i partecipanti hanno formato una catena umana che ha attraversato le arterie principali gridando slogan patriottici e mostrando foto del re Mohammed VI e striscioni in favore dell’unità nazionale.
Il Marocco ha condannato nei giorni scorsi la posizione espressa dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, “è con grande stupore che il governo marocchino rileva gli eccessi verbali e i gesti apparentemente ingiustificati del Segretario generale delle Nazioni Unite, durante la sua visita a Tindouf e Algeri” si legge nella nota del governo. Il governo del Marocco “esprime la sua protesta più forte a seguito ai propositi formulate dal segretario generale dell’Onu sulla questione del Sahara. I suoi commenti a scopo politico appaiono inadeguati, senza precedenti negli annali e contrari alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. Il Marocco ritiene, sia in termini di conduzione della visita che di contenuto delle dichiarazioni, che Ban Ki-moon abbia abbandonato la sua neutralità, oggettività e imparzialità”.
La manifestazione ben organizzata ha avuto una massiccia partecipazione dei cittadini arrivati da diverse zone dal sud, Est nord del Marocco.
Dall’Italia le proteste contro Ban Ki-moon non hanno avuto limite, la Comunità marocchina ha scritto ai membri permanenti de Consiglio di Sicurezza dell’ONU una lettera in cui denunciano le gravissime scivolate del Capo dell’ONU. La comunicazione congiunta della RACMI e FAT, fa sapere, “Rifiutiamo categoricamente tale scivolata che rischierebbe di mettere in crisi la soluzione politica auspicata dall’ONU stessa”, precisando: “a nostro parere questa scivolata verbale va controcorrente, visto il rischio d’inquinamento che potrebbe causare al clima dei negoziati che l’ONU sta faticosamente realizzare tra le parti: Marocco, Algeria e Polisario, e Mauritania sotto l’egida dell’ONU”.
RACMI e FAT invitano, inoltre, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU di fare pressione sull’Algeria, l’unico Stato responsabile della perdurata del conflitto del Sahara e della drammatica situazione in cui vivono le popolazioni nei campi, paese che nega sistematicamente, insieme alle milizie dei separatisti Polisario, i diritti di queste persone per motivi egemonici nella regione e per tentare di destabilizzare il Marocco”.
RACMI e FAT sono quindi “esterrefatti di fronte a un atteggiamento parziale e ostile alla legalità internazionale che rischia di sabotare gli sforzi dell’ONU nella pace e la sua neutralità, dichiarazioni che non hanno né riscontri oggettivi né impatto positivo sul processo di pace iniziato dall'ONU né alle attese della pace nel Sahel, Nord Africa, Mediterraneo e nel mondo in generale”.

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