La Principessa marocchina
Lalla Meryem ha presieduto, mercoledì il 21 febbraio, al Teatro Nazionale
Mohammed V a Rabat, la cerimonia di chiusura dell’incontro organizzato
dall'Unione Nazionale delle Donne del Marocco (UNFM) e l'Osservatorio Nazionale
dei Diritti del Bambino (ONDF), sotto il tema: “Donna e bambino in situazione
di precarietà”.
L’ONDF e l’UNFM sono presiedute
dalla Principessa Lalla Meryem che è molto impegnata, da una trentina di anni
nella lotta per la promozione delle condizioni della donna e del bambino per
rendere loro giustizia e fare loro beneficiare della piena cittadinanza.
All’incontro, la Governatrice
e coordinatrice nazionale dell'Iniziativa Nazionale per lo Sviluppo Umano
(INDH), Nadira El Guermai ha presentato un report sulla precarietà in Marocco nella
quale ha spiegato che “la precarietà, classificata secondo il genere, l'età e
le condizioni di vita, può essere definita come una situazione d'esclusione
sociale e di emarginazione derivante dalla privazione dei diritti economici e
sociali”, aggiungendo che per lottare contro la precarietà, il Marocco ha
lanciato molti programmi per sostenere le persone che vivono in questa
situazione, promuovere le loro condizioni di vita, facilitare la loro
integrazione ed evitare che cadano nella delinquenza.
El Guermai ha preso
spunto in questo quadro l'esperienza dell’INDH, lanciata nel 2005, e che conta
fra i suoi programmi, un programma specifico per la lotta contro la precarietà a
favore di una ampia parte della popolazione attraverso tantissime attività,
rilevando che nonostante gli sforzi fatti, i bisogni non cessano di aumentare a
causa dei cambiamenti societari e ha auspicato in questo senso una coniugazione
di sforzi per raggiungere un coordinamento ottimale nel quadro della
convergenza e della buona gouvernance.
“Quest'approccio - ha detto - apre ampie
prospettive per garantire l'efficacia dei programmi sociali destinati alla
lotta contro la precarietà, volti ad attuare con successo l'integrazione in una
società solidale”, ribadendo la determinazione dell’INDH a condividere
l'esperienza accumulata in questo settore con l'Unione Nazionale delle Donne
del Marocco e l'Osservatorio Nazionale dei Diritti del Bambino.
Sulla situazione della
precarietà l'Alto Commissario alla Pianificazione Ahmed Lahlimi Alami ha messo
l'accento sui progressi realizzati dal Marocco nella lotta contro la precarietà,
sottolineando che il Regno è riuscito a ridurre l'ampiezza del fenomeno della
povertà e della precarietà.
Sul tema del “matrimonio
precoce” la giudice Amina Oufroukhi ha
segnalato che “il fenomeno del matrimonio precoce priva la ragazza dal suo
diritto di condurre una vita degna”, insistendo sulla necessità urgente di
“cambiare le mentalità” per rafforzare la coscienza sul fatto che la scuola è lo
spazio naturale dove deve evolversi la ragazza.
Oufroukhi ha fatto
osservare che il Pubblico Ministero è un'istituzione che opera, e conformemente
alle istruzioni della Principessa Lalla Meryem, per rafforzare il ruolo del
tribunale nell'ambito delle varie giurisdizioni del Regno per garantire la
tutela dei diritti del bambino, l'attuazione delle disposizioni giuridiche in
materia, oltre alla continua mobilizzazione nell'obiettivo di identificare i
casi sottoposti alla giustizia e disporre delle statistiche necessarie, come
una forte garanzia per il coinvolgimento da tutte le parti negli sforzi
compiuti.
Mohamed Hourani, membro
del Consiglio Economico Sociale ed Ambientale (CESE), ha esposto gli
orientamenti generali per una road map di lotta contro la precarietà composta
da quattro pilastri riguardanti la conoscenza, la gestione, la politica del
diritto e l'elaborazione di una politica in questo settore, sottolineando che
questo road map “mira a dare vita a nuove alternative per il rafforzamento
della prevenzione contro la precarietà, in particolare per quanto riguarda la
digitalizzazione, l'economia verde, l'economia circolare e le energie
rinnovabili”.
Hourani ha sottolineato
in questo quadro che i programmi che saranno presi in considerazione devono
essere condotti nelle regioni che registrano un forte tasso di precarietà, nei
settori dell'economia sociale e solidale, l'istruzione e la formazione, la
sanità ed i servizi, insistendo sul fatto che la prevenzione contro la
precarietà è una battaglia continua che richiede che la dignità del cittadino
sia messa nel cuore delle priorità di tutti gli intervenuti in questo settore.
Il Marocco - ha aggiunto
- ha avviato grandi cantieri in tutto il paese e hanno permesso di realizzare
molte iniziative dello Stato, del settore privato e della società civile, sottolineando
che questi sforzi “hanno contribuito a ridurre le disparità sociali ed il tasso
di povertà”. Tuttavia, ha notato, che molti ceti della società continuano a
soffrire per la precarietà, in particolare le donne ed i bambini nel mondo
rurale.
UNDM
Creata il 6 maggio 1969
dal defunto Re Hassan II, l'Unione Nazionale delle Donne del Marocco è una organizzazione
non governativa, riconosciuta d'utilità pubblica nel 1972, aperta a tutte le
donne senza alcuna distinzione. L’UNFM ha sempre accompagnato la donna
marocchina ed si è fatta alla grande promotrice delle sue condizioni in azione con
il contrasto tutte le forme di precarietà di cui soffre la donna marocchina
attraverso programmi di lotta contro l'analfabetismo, la creazione di progetti
generatori di redditi, centri di formazione e di centri d'ascolto e
d'accoglienza delle donne vittime della violenza.
ONDB
Quanto
all'Osservatorio Nazionale dei Diritti del Bambino, opera dalla sua creazione
nel 1995 nella tutela dei diritti del bambino come riconosciuti a livello
internazionale, sotto vari approcci in particolare attraverso il Parlamento del
Bambino e la lotta contro tutte le forme di maltrattamento e di sfruttamento
dei bambini.