Al primo Consiglio
dei ministri del governo El Othmani, dopo le elezioni legislative dell’ottobre
2016, l'Esecutivo marocchino si fa rigorosamente tirare gli orecchi. I termini
del comunicato della Casa Reale, del Protocollo e della Cancelleria, la cui
lettura è stata data sabato da Abdelhak Lamrini, portavoce del Palazzo Reale, sono
una fermezza all'indirizzo dei membri del governo. Questo comunicato ha messo,
tra l’altro, la città Al Hoceima in testa delle preoccupazioni del Re Mohammed
VI.
“All'inizio dei lavori di questo Consiglio, la
Sua Maestà il Re ha fatto parte al governo ed ai ministri interessati dal
programma “Al Hoceima Manarat Al Moutawassit” (Al Hoceima Faro del
Mediterraneo), in particolare, della sua delusione, della sua insoddisfazione e
della sua preoccupazione sulla non-realizzazione nei scadenze prescritte dei
progetti previsti nel quadro di questo mega programma di sviluppo la cui firma
si è svolta sotto la presidenza effettiva del Sovrano nell'ottobre 2015 a
Tetuan”, precisa, infatti, il comunicato.
I ministri
sono sommati di prendersi le loro responsabilità. Ben prima delle manifestazioni di Al
Hoceima ed il decesso accidentale del venditore ambulante di pesce Mohcine
Fikri nell’ottobre scorso, un programma di sviluppo della città è stato firmato
nel 2015 dinanzi al Re.
Questo
programma non è stato realizzato. Un numero dei ministri desiderano, senza dubbio, presentare progetti
al Sovrano, ma passata la fase inaugurale, non garantiscono più il seguito dei
progetti e fanno visibilmente prova di una mancanza di rigore palese nella
montatura dei progetti. Ne attesta quest'ingiunzione del Capo dello Stato: ci
vuole “presentare dinanzi alla Sua Maestà solo i progetti e le convenzioni che
rispondono a tutti i criteri di realizzazione, che sia per il regolamento della
base fondiaria, il finanziamento, o la realizzazione degli studi, affinché il
lancio effettivo dei lavori sia realizzato entro un termine ragionevole”,
precisa il comunicato.
Come non
comprendere l'irritazione del Re davanti ai ministri che annunciano progetti
che non realizzano? Ministri che dicono e non fanno. Ministri che invocano tanti
espedienti per giustificare i ritardi ed i freni che bloccano la conclusione
dei progetti entro i termini inizialmente annunciati. Come se uno studio serio
non era tale da anticipare i vari ostacoli.
Uno dei progetti
emblematici degli effetti dell’annuncio e dei ritardi nella realizzazione dei
programmi ad Al Hoceima è la superstrada Taza - Al Hoceima, di un centinaio di
chilometri, per accelerare lo sviluppo della città. La convenzione di questo
progetto è stata firmata nel 2010 ed il completamento dei lavori annunciato dovrebbe
essere per ottobre 2017… Ciò è l'avviso “teorico”, ma nei fatti, occorrerà
attendere ancora altri due anni prima di sperare di vedere quest'asse vitale
completato.
Il comunicato
esprime ormai la tolleranza zero riguarda i progetti non portati a termine in
senso che il Re Mohammed VI ha dato istruzioni ai Ministri degli Interni e Finanze
affinché l'Ispettorato generale dell'amministrazione territoriale al ministero
dell'Interno e l'Ispettorato generale delle Finanze conducano le inchieste e le
indagini necessarie sulla non-realizzazione dei progetti programmati,
determinare le responsabilità e presentare una relazione in materia nei tempi
brevissimi.
Ci sarà dunque un
seguito e forse delle sanzioni in relazione ai portatori di progetti non realizzati.
Resta ai membri dell'Esecutivo loro una sessione di recupero per assumersi la
loro responsabilità ed applicare i programmi annunciati dai loro dipartimenti
rispettivi.
I partiti
politici in crisi
In un’altro
passaggio del comunicato del Palazzo Reale è scritto: Il Re ha altresì messo
l'accento sulla necessità di evitare la politicizzazione dei progetti sociali e
di sviluppo realizzati o il loro sfruttamento a fini stretti.
Su un altro lato, da considerare che i partiti politici marocchini
sono stati messi a nudo dalle manifestazioni ad Al Hoceima. Le manifestazioni
riguardano appunto rivendicazioni per lo sviluppo locali economico, sociale e
culturale, tematiche che tutti i politici avevano illustrato già nei loro “programmi
di propaganda politica” durante le elezioni locali, regionali e nazionali.
Nessun partito era
al livello di questi avvenimenti che toccato la metà della provincia
dell’AlHoceima. Tutti hanno mostrato i loro limiti, la carenza nell’inquadramento
della popolazione. Più grave ancora, le manifestazioni hanno permesso di vedere
posizioni contraddittrici tra le direzioni nazionali dei partiti e le loro
antenne locali. Mentre la centrale condannava, la sezione locale sosteneva, e
viceversa.
L’Esecutivo
marocchino guidato da Saad Eddine El Othmani del partito della Giustizia e
dello Sviluppo (PJD) e da vari partiti politici di orientazioni diverse,
comunisti, socialisti e liberali.
Rimane ora da
sapere se i ministri riusciranno nella loro sessione di recupero e
riacquisteranno il tempo perso mostrandosi pragmatici ed efficaci. Speriamo! Inchaa
Allah!