Noi
nella Rete delle Associazioni della Comunità
Marocchina in Italia (RACMI) non ci risulta che i bambini ricevuti a
Sasso Marconi (BO), sono dal Marocco, come ha preteso il medesimo comune, ma sono
dall’Algeria.
È
apprezzabile l’azione umanitaria, ma, è nostro dovere attirare l’attenzione
sullo sfruttamento di questi piccoli per ragioni politiche e la loro
strumentalizzazione per i bisogni della propaganda dei separatisti del
Polisario che non perdono occasione per servirsi delle popolazioni dei campi –
quali che siano le loro età e le loro sensibilità – per utilizzarli a fini
politici, militari e soprattutto sfruttare le loro sofferenze ed il dramma che
vivono per ottenere più aiuti e fondi. Da sottolineare che il Bambino Soldato è sempre reclutato nelle milizie
armate dei campi algerini.
Oltre
ad apprezzare il Comune di Sasso Marconi per aver evidenziato che nei “campi
in cui sono costretti a vivere in condizioni di povertà e isolamento
socio-culturale”, vorremo apportare che la
situazione del bambino in questi campi algerini è tragica non solo per la
“torride temperatura del deserto” come ha illustrato il medesimo comunicato,
ma per la negazione di loro diritti fondamentali.
Da informare che arrivano qua solo i figli privilegiati dei capi del
Polisario, mentre i figli dei poveri o dei schiavi di colore nero
non avranno mai la possibilità di uscire dai campi d’isolamento.
In questi campi il bambino non ha diritti di spostarsi o
d’integrarsi in Algeria; è affamato e malnutrito perché la
sua razione offerta dal mondo viene dirottata da algerini come denuncia,
nel gennaio 2015, un rapporto dell’Ufficio Europeo della Lotta Anti Frode
(l’OLAF); è gravemente malato come testimoniano alcuni medici di
Bologna; mai censito malgrado le numerose risoluzioni dell’ONU; è insicuro
perché nei campi algerini regnano i pericoli dell’incertezza nel futuro,
dell’insicurezza per la presenza di varie sigle di terrorismo internazionale,
proprio per questo, sia la Farnesina che tutto il mondo sconsigliano le visite
a questi campi.
Sottolineiamo che Algeria è la responsabile di questi crimini
contro l’umanità, chiediamo a tutti che hanno a cuore i diritti del
fanciullo di far pressione su questo Stato per rispettare i diritti dei
bambini.
Martedì 28 luglio
2015