giovedì 16 luglio 2020

Caso Khalil. La moglie scrive al neo presidente algerino per avere notizie sulla sua sorte

Nel quadro degli sforzi compiuti dai figli e dalla moglie di Ahmed Khalil sparito nel 2009 ad Algeri, e a seguito dell'obbligo dell'Algeria a rispondere al Gruppo di Lavoro delle Nazioni Unite sulla Detenzione Arbitraria (GTDA/ONU) sulla denuncia  presentata nel 2016 dalla moglie e d
avanti al rifiuto dell'ex presidente Abdelaziz Bouteflika di dare chiarimenti sulla vittima, la moglie dello scomparso ha inviato nuovamente una lettera al neo presidente algerino Abdelmajid Tebboun, nella cui chiede suo intervento di liberare Ahmed Khalil  dalla prigionia se sia ancora vivo; chiarire la sua sorte; le circostanze della sua scomparsa o per rivelare il luogo della sua detenzione e i motivi del suo arresto.

Si ricorda che Ahmed Khalil è stato nominato responsabile della "sicurezza armata" dei campi di Tindouf poi nominato consulente per i diritti umani presso il segretario generale del gruppo polisario basato nei campi algerini prima del suo rapimento ad Algeri. 
Il rapimento è avvenuto a causa di un'inchiesta che portava avanti sulla morte misteriosa di circa 160 saharawi nei campi di Tindouf, tra cui donne e bambini, tra il 1980 e il 1990.

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