domenica 26 aprile 2020

RACMI chiede pressioni sull'Algeria contro l'isolamento dei campi di Tindouf

La Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI) è membro della rete internazionale delle ONG ed associazioni nonché del Forum Sociale Mondiale, per la solidarietà e la lotta per i diritti umani, ha deciso di lanciare un appello pressante sulla tragica situazione della popolazione nei campi di Tindouf in Algeria:

Si dà allerta alla Comunità Internazionale della situazione della doppia tragedia della popolazione in suddetta zona, già in emergenza come deportata e sequestrata, di fronte alla pandemia del Coronavirus.

Alla deportazione e al sequestro di massa della popolazione, che è già in isolamento, si aggiunge il blocco di trasporti che li priva degli aiuti umanitari, tra cui i più urgenti: alimentare, sanitario e di approvvigionamento di acqua potabile.

Si invitano tutti ad attivarsi nella campagna per far pressioni sull'Algeria e l'ONU affinché si assumano le loro responsabilità e accelerare l’arrivo degli aiuti nei campi. 

Per non dimenticare la deviazione sistematica ed organizzata degli aiuti umanitari internazionali da parte dell'Algeria e Polisario denunciata dall'Ufficio Europeo Anti-Frode (OLAF), chiediamo maggiore controllo sulla raccolta e distribuzione di tali aiuti.

Purtroppo resta sempre allarmante la situazione relativa alle gravissime violazioni dei diritti umani nei campi. 

Con l'auspicio che la meritata nomina del diplomatico marocchino presso le Nazioni Unite, sig. Omar Hilale, come facilitatore della riforma degli organi dei trattati sui diritti umani, possa stabilire la legalità richiesta dal mondo, nei campi militarizzati dall'Esercito algerino e miliziani armati della multinazionale del terrore (Polisario).

Si lancia pertanto un appello perché venga monitorata la situazione dei prigionieri saharawi in Algeria, le cui condizioni di detenzione sono ulteriormente aggravate dalla pandemia COVID-19.

La RACMI si impegna insieme a tutte le realtà solidali sul livello mondiale ad attivarsi verso gli organi dell’ONU, dell’Unione Africana e dell’Unione Europea contro ogni crimini e violazioni perpetrate sul territorio algerino contro l'umanità. 

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