Membri della diaspora
saharawi in Europa, in rappresentanza di lavoratori dell’importazione di
veicoli usati dall’Europa ai campi di Tindouf, hanno organizzato un sit-in dal
28 gennaio al 01 febbraio 2019 dinanzi alla sede di segretariato nazionale del
Polisario, a Rabouni, vicino a Tindouf in Algeria, in protesta contro le misure
liberticidi adottate contro loro d’Algeri, nella restrizione dei loro movimenti
e circolazione tramite la confisca dei loro passaporti algerini, riporta il
sito del Polisario “Futuro Sahara” che ha intervistato manifestanti.
Infatti, i manifestanti,
con gilet gialli alla francese, accusano le autorità algerine di aver confiscato,
da più di un mese, i loro passaporti alla loro entrata nel territorio algerino per
ragioni ingiustificate e contrarie alla libertà di movimento garantita dalla
convenzione di Ginevra sui profughi: “il passaporto è un documento di viaggio
personale che deve essere consegnato al suo portatore appena timbrato dalla polizia
alle frontiere”. Pertanto “la confisca dei nostri passaporti per un mese è
inaccettabile”, si ribellano, denunciando che “questa misura è illegale dal
punto di vista del diritto internazionale e paralizza il nostro movimento”.
“Siamo obbligati a restare un mese a Tindouf,
mentre disponiamo solo alcuni giorni di ferie” e deplorano le “conseguenze
disastrose di questa misura iniqua sul loro lavoro nel loro paese d’accoglienza,
con ciò che comporta di ripercussioni sulle loro condizioni sociali”.
Da ricordare, che un
primo sit-in è stato organizzato dai membri della diaspora saharawi, dal 17 al
21 dicembre 2018, dinanzi all'“ambasciata del Fronte Polisario” ad Algeri.
Tuttavia nessuna
soluzione è stata trovata.
Ecco alcune misure
adottate d’Algeri nei confronti della diaspora saharawi:
-Confisca dei
passaporti, cosa che significa misure di restrizioni alle libertà individuali;
-Divieto formale a
tutti i membri del Polisario stabiliti all'estero di importare e rivendere
veicoli usati, in territorio algerino;
-Divieto formale a tutti
i commercianti saharawi di trasportare le merci dal Sud dell'Algeria verso il
Nord della Mauritania, e ciò è entrato in vigore proprio dall'apertura del
posto frontaliere algero-mauritaniano, detto “PK 75”.
Questi divieti sono
stati pubblicati anche dal sito separatista “futurosahara”.
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