Rabat,16 settembre
2016 —
Giamaica ha deciso di ritirare suo riconoscimento alla cosiddetta “rasd”, repubblica
dei campi di Tindouf basata in Algeria, indica, ieri, un comunicato del Ministero
degli Esteri e della Cooperazione marocchino.
“In
un documento ufficiale del suo Ministero degli Esteri e del Commercio Estero,
del 14 settembre 2016, la Giamaica dichiara d’aver “deciso di ritirare suo
riconoscimento dell’autoproclamata “rasd”””, sottolinea la stessa fonte.
In questo stesso documento, consegnato
a Nasser Bourita, Ministro Delegato presso il Ministro degli Esteri e la Cooperazione
marocchino, in visita in questo paese dei Caraibi, “la Giamaica esprime con il
suo desiderio sincero che la sua posizione di neutralità ed il suo costante
sostegno al processo dell'ONU in corso invieranno il messaggio forte che si
tiene presso la Comunità internazionale nel suo sforzo per arrivare ad una
soluzione giusta e pacifica a questa vertenza regionale prolungata”.
La decisione della Giamaica di
ritirare il suo riconoscimento della pseudo “rasd” - che aveva riconosciuto nel
settembre 1979 - sarà debitamente trasmessa alle Nazioni Unite, aggiunge il
comunicato.
Questa decisione apre importanti
prospettive di cooperazione tra Marocco e Giamaica, in numerosi settori che
sono state oggetto delle discussioni del Ministro Delegato Nasser Bourita con
le alte autorità giamaicani, sottolinea il comunicato.
Riunioni tra esperti marocchini e giamaicani
sono già previste entro le prossime settimane per attuare questa cooperazione,
mediante il completamento di importanti accordi di cooperazione tecnica ed
economica tra i due paesi, in particolare nei domini dell'agricoltura,
dell'irrigazione, della sicurezza e del turismo.
È da ricordare che, dall'anno 2000 sono
ben 34 paesi che hanno ritirato loro riconoscimento dell'entità fantoccio, di
cui 9 Stati della regione dei Caraibi, secondo la stessa fonte.
La “rasd” basata sul territorio
algerino, creata e sostenuta nell’ambito della guerra fredda dal colonnello
Gheddafi e Algeria, non è riconosciuta né dall’ONU, né dall’UE, né la Liga
Araba o la Conferenza della Cooperazione Islamica, sarà cacciata via dall’Unione
Africana nei prossimi mesi come sostengono oltre 30 Stati africani perché non
ha le carte in regola come Stato
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