DAKHLA (Marocco), 14 MARZO - Gli abitanti di Dakhla, in Marocco, hanno
accolto il 12 al 14 marzo con grande fierezza i partecipanti alla 30isima
edizione del “Crans Montana Forum”, sul tema “Africa e la cooperazione Sud-Sud”,
patrocinata dal Re del Marocco, Mohammed VI.
Hanno partecipato ben 112 Stati, trentasei africani, 30 asiatici,
31 europei e 15 americani, oltre a 20 organizzazioni regionali e
internazionali, per un totale di 800 persone in cui un centinaio tra Capi di
Stato, Capi di governi, ministri, presidenti di parlamento e parlamentari,
rappresentanti della società civile,
aziende e privati e la mass media internazionale.
L’apertura dei lavori era caratterizzata dal Messaggio del Re
Mohammed VI in cui si è congratulato con i partecipanti per la scelta
pertinente del tema centrale del Forum, sottolineando che Dakhla, oltre ad
essere una città-piattaforma di scambi multiforme tra l’Atlantico, Maghreb e il
Sahel, è chiamata ad aver una posizione centrale nel futuro hub economico
africano che sarà dedicata al servizio della pace e della stabilità sub
sahariana”, Il sovrano ha fatto sapere che attraverso il nuovo modello di sviluppo delle regioni
del Sahara, che procede da una visione politica ambiziosa a favore di nuova generazione
di riforme istituzionali basate sulla regionalizzazione avanzata, il Regno
aspira a mettere in valore le specificità locali di suoi territori, promuovere
la buona gouvernance locale e sviluppare le politiche pubbliche regionali garanti
dell’efficacia e l’intervento dello Stato e del suo partenariato con le
collettività locali”.
Rafforzare
lo sviluppo economico in Africa, aprendo alla cooperazione Sud-Sud e con un
nuovo approccio alle relazioni internazionali, sono gli argomenti affrontati
nella prima giornata.
Tra i partecipanti alla prima
sessione dei lavori, il sottosegretario alle Nazioni Unite, Philippe Douste
Blazy, il presidente del Crans Montana Forum, l'ambasciatore Jean-Paul
Carteron, il direttore generale dell'Isesco, Abdelaziz Altwaijri, l'ex primo
ministro spagnolo, José Luis Zapatero, il reverendo Usa, Jesse Jackson.
In un mondo strappato dai
conflitti, dalla minaccia del terrorismo, “si cerca di dare un messaggio di speranza,
che può venire dai Paesi africani che, nonostante gli anni di colonizzazione, e
le proprie sofferenze, sono riusciti a mantenere i propri valori e ideali. Non
a caso il tema del forum è “Insieme per un mondo migliore”, ha sottolineato il
presidente del Crans Montana, Carteron. “Il Marocco - ha aggiunto - spiana la
strada in questo contesto per la stabilità”.
I partecipanti hanno anche
evidenziato la necessità di migliorare il clima per gli investimenti stranieri
e garantire sicurezza ai partner industriali e finanziari, senza dimenticare il
ruolo fondamentale che possono avere le donne. “Il futuro dell'Africa dovrebbe
essere affidato a loro”, ha detto Zapatero. E ha aggiunto che “Le frontiere e
le bandiere non possono costituire barriere per le differenze”. Il contributo
alla crescita delle donne e le loro responsabilità sociali sono uno dei temi in
discussione al convegno che affronta anche altri argomenti quali l'importanza
di promuovere il dialogo fra Africa, Maghreb ed Europa; le nuove forme di cooperazione
per prevenire le minacce alla salute; il settore alimentare e lo sfruttamento
di quello della Pesca; il turismo come la forma migliore per lo sviluppo
economico, l'integrazione e il progresso sociale.
Il reverendo americano Jesse Jackson, presidente e fondatore
della Rainbow Push Coalition e ospite d’onore all’edizione 2015 del Forum,
ha elogiato “il ruolo d’avanguardia svolto dal Marocco in termini di
coesistenza tra le religioni”. “Alla stregua di Gerusalemme, il Marocco
costituisce un crocevia di monoteismi: l’ebraismo, il cristianesimo e l’islam”,
ha detto il reverendo Jackson, figura di spicco nella lotta per i diritti
civili degli afro-americani. Il reverendo ha inoltre sottolineato che il forum
internazionale di Dakhla è l’occasione per “prendere spunto dall’esperienza
avanguardista di questo Paese”, definito come “stabile in un mondo in continuo
cambiamento.
L’evento organizzato dall’internazionale Forum Crans Montana in
partenariato l'ISESCO (Islamic Educational Scientific and
Cultural Organization), una istanza dell'OCI, e l'UNESCO, costituisce un riconoscimento
alle aspettative africane con la partecipazione di ben 36 paesi africani la
stragrande maggioranza dell'Unione
Africane.
La località di Dakhla è stata scelta per la sua posizione strategica e
offre, sottolineano gli organizzatori, uno straordinario modello di sviluppo
economico e sociale, essendo l'hub regionale
tra il Maghreb, l'Africa sub-sahariana e
l’Atlantico.