23 luglio 2014
Ogni anno centinaia di bambini vengono portati via dai campi di Tindouf in
Algeria all’estero da parte dei separatisti Polisario, per scopi
propagandistici. L’organizzazione separatista Polisario basata a Tindouf, è stata creata, armata e sostenuta,
nell’ambito della guerra fredda, dal Gheddafi e dall’Algeria per motivi
egemonici in Nord Africa e per destabilizzare il Marocco.
In questi campi completamente isolati dal resto del mondo, il capo del
Polisario, Mohamed Abdelaziz e le sue guardie vicine non esitano per niente di
obbedire agli ordini dei servizi segreti algerini e dei loro vecchi generali. Nonostante
il blocco imposto a questi campi, informazioni ritenute segrete su tali
pratiche sono divulgate dai dissidenti attraverso i social network e dalle
testimonianze degli oppositori che riescono a fuggire da Tindouf. In un atto di
testimonianza schiacciante, un dissidente saharawi recentemente ritornato in
Marocco, ha raccontato alla mass media che i membri del Movimento dei Giovani
per il Cambiamento (MJPC), lottano in primo luogo per cacciare via Mohamed
Abdelaziz e i suoi luogotenenti, e per mettere fine all’impresa del Polisario e
dell’Algeria sui campi e sui loro abitanti. In questi campi di sgomento e di
disperazione assoluti, egli sostiene, che i Saharawi non hanno diritto alla
libertà di espressione o di movimento, mentre la mass media internazionale
indipendente è vietata ad accedere liberamente senza la previa autorizzazione
dell’Algeria. Di fronte a queste condizioni di vita surreali, continua la
stessa fonte, gli attivisti del MJPC accusano apertamente la dirigenza corrotta
del Polisario che sfrutta, per scoppi di propaganda, i bambini più piccoli.
Questi ultimi inviati ogni estate per le cosiddette vacanze estive in Europa o
per presunti studi a Cuba, sono, da un lato, fortunati e privilegiati (dalle
vacanze in Europa usufruiscono solo i figli dei capi separatisti e i loro
clienti, mentre la stragrande maggioranza dei bambini poveri dei campi
rimangano fuori dall’operazione) in realtà vittime di un trasferimento forzato
verso Spagna, Italia o Francia, dove sono adottati da famiglie che sono
disposti a convertirli al cristianesimo.
Nel tentativo di contraddire questi fatti provati, gli accoliti del Polisario
hanno circolato sul web, foto di bambini che praticano la preghiera nelle case
delle famiglie ospitanti. Ma il Polisario non ha spiegato perché dietro l'organizzazione
di questi apparenti vacanze ci sono uomini di chiesa o associazioni cristiane che
spesso si arrangiano per inserire questi bambini nelle case molto conservatrici.
Oltre all’aspetto religioso e culturale i separatisti desiderano che questa operazione sia
propagandistica e politica che mira a difendere le tesi del separatismo e i cui
mezzi di persuasione è l’innocenza dei bambini, questo è un altro modo di
usurpare la loro infanzia e il suo utilizzo nella guerra, soltanto che al posto
del kalashnikov c’è lo slogan separatista.
A Cuba, c’è una storia ben diversa. I bambini dei campi, una volta
espatriati verso questo paese, si trovano sottomessi da istruttori militari a
sessioni d’indottrinamento e di arruolamento armato. Nel tempo libero, sono
utilizzati per lavori domestici, nelle aziende agricole o nelle fabbriche del
famoso sigaro Havana Made in Cuba.
Tutto
il mondo libero denuncia che la piaga dei Bambini Soldato persiste spesso
quando i bambini vengono utilizzati in guerra in tre modi principali:
direttamente nelle ostilità, in ruoli di supporto (vedette, messaggeri, spie),
oppure come strumenti politici (scudi umani o strumenti di propaganda).
Infine,
in solidarietà a questi bambini senza difesa in quel pezzo di terra di
negazione dei diritto, e con l’auspicio di attirare l’attenzione degli interessati
di diritti del fanciullo strumentalizzato e arruolato nelle milizie di
separatisti nei campi, la comunità internazionale dovrebbe imporre sanzioni
severissime contro il governo algerino e le milizie del Polisario autori di
questi crimini.
Yassine Belkassem