venerdì 16 maggio 2014

Marocco: migliaia di sufi riuniti intorno ad un Islam tollerante

Fez (Marocco), 16 maggio 2014 - Migliaia di adepti della confraternita Tariqa Tijania, provenienti da cinquanta paesi si sono incontrati da mercoledì fino a venerdì a Fez, in Marocco, per il terzo Forum e per celebrare il 200° anniversario del decesso di Sheikh Sidi Ahmed Tijani, fondatore di questa importante confraternita Sufi e per promuovere un Islam tollerante.
E proprio nella capitale spirituale del Regno si trova il mausoleo del fondatore della confraternita che vanta oggi circa 300.000 milioni di adepti in tutto il mondo, in particolare in Africa Occidentale.
Il Forum di Tariqa Tijania, ha conosciuto la partecipazione di centinaia di discepoli, tra cui maestri sufi, studiosi e ricercatori. Si tratta del più grande pellegrinaggio nella Storia della Confraternita, segnato dalla recitazione di versetti del Corano, l'organizzazione di conferenze e workshop per lo sviluppo di un programma pedagogico, educativo e sociale.
L'apertura ufficiale dei lavori è stata caratterizzata dalla lettura di un messaggio del Re Mohammed VI, Amir Al Mouminine Comandante dei Fedeli, che ha sottolineato che nel Nord Ovest dell’Africa, il Marocco è stato sempre una cittadella inespugnabile, un faro che ha segnato il cammino della salvezza, illuminando le coscienze di tutti i paesi sub sahariani, sotto l’impulso delle sue grandi monarchie e sotto la direzione dei suo illustri ulema e dei suoi sufi, che univano il controllo della legge, l'ortodossia del metodo e la ricerca della verità.
Il Sovrano ha cosi sottolineato l'importante ruolo giocato dalla Tariqa Tijania in tutta la regione sub sahariana e nel Sahel occidentale, all’Est come al’Ovest, nella diffusione dell'Islam autentico e la propagazione dei sue virtù morali.

Il Sovrano marocchino ha insistito sulla “Sua determinazione di rimanere impegnato nella protezione dello spazio religioso, al consolidamento dei valori della tolleranza e della moderazione prescritte dall'Islam, e al rifiuto dell’estremismo cieco e la politicizzazione tendenziosa della religione”, sottolineando il ruolo del sufismo nella disseminazione della sicurezza spirituale e nella diffusione dei valori dell’amore e della concordia. Inoltre, Il sovrano ha elogiato il ruolo del sufismo per barrare la strada al radicalismo, il terrorismo, alla dissensione, allo smembramento e le dottrine mistificatrici. 

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