Noi di Rete delle
Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI), condanniamo con forza
l’azione criminale dei due giornalisti francesi, Eric Laurent e Catherine Graciet, che ricattavano
il Marocco e Sua Maestà Re Mohammed VI, con la loro richiesta di pagamento di
tre milioni d’euro, al cambio di non pubblicare un loro libro contro il
Marocco.
Esprimiamo la nostra
soddisfazione e il nostro ringraziamento alle forze dell’ordine e della
giustizia francesi del brillante lavoro svolto per l’arresto in flagranza,
avvenuto il 27 agosto scorso a Parigi, e poi convalidato con la libertà
vigilata il 29 agosto, per reati di ricatto ed estorsione, di questi due
pericolosi sedicenti giornalisti.
Sottolineiamo che
tale vile azione è chiaramente contraria alla nobile deontologia del
giornalismo responsabile e alla ricerca scientifica obiettiva.
Apportiamo alle
istituzioni e all’opinione pubblica italiane ed europee, che questi vergognosi
atti sono, purtroppo, spesso usati, particolarmente nel bacino del Mediterraneo,
da alcuni sedicenti giornalisti indipendenti, ricercatori, reporter o
freelance, per tentare di destabilizzare un paese amico della stessa Europa: il
Marocco, paese sovrano, stabile ed esemplare del mondo africano, arabo e
musulmano per la sua singolarità - elogiata da tutto il mondo - di democrazia,
d’apertura, di sviluppo e di sicurezza, davanti ai gravi scenari dopo la
cosiddetta “Primavera araba” e davanti alle feroci guerre civili africane; e
per tentare di colpire la sua unità e la sua integrità territoriale tramite la
pubblicazione di tendenziose scritture
sul Sahara marocchino.
Infine, orgogliosi
del nostro paese del nostro Re Mohammed VI e, fiduciosi delle ottime relazioni
bilaterali tra Marocco e Francia e il resto d’Europa, confermiamo che il
ricorso ai metodi illegali di disinformazione, di ricatto e d’estorsione non
riusciranno mai ad impedire lo sviluppo, la stabilità e l’unità del nostro
paese il Marocco o inquinare l’amicizia radicata e la cooperazione fruttuosa
tra Marocco e Europa.
Bologna, 31 agosto
2015