Il 30 luglio 2019 il Marocco festeggia i venti anni del regno di Mohammed VI, caratterizzati di grandi eventi:
Nuova Costituzione
La costituzione
marocchina approvata con referendum nel 2011 è l'attuale norma giuridica
suprema del Regno, la sesta Costituzione dopo quelle dei 1962, 1970, 1972, 1992
e 1996. La nuova Costituzione contiene nella maggior parte delle sue
disposizioni proposte degli organi politici, sindacali, associativi e giovanili.
Essa contiene 180 articoli, rispetto ai 108 del 1996.
Mudawana
Il Moudawana ovvero
il Codice dello statuto personale marocchino è il diritto della famiglia
marocchina codificato nel 1958 sotto il governo del defunto Re Mohammed V. Tale
Codice è stato modificato la prima volta nel 1993 dal defunto Re Hassan II, poi
rivisto nel febbraio 2004 dal parlamento e promulgato dal Re Mohammed VI il 10
ottobre 2004.
Riforma del campo religioso
La strategia
adottata dal Re Mohammed VI, Amir Al - Mouminin, nella riforma e la
ristrutturazione del campo religioso si basa su un approccio autentico e
pluridimensionale, che favorisce un Islam sunnita del giusto mezzo
(moderazione).
La riforma
riguarda in particolare i piani strategici, legislativo, amministrativo, di
inquadramento e di organizzazione istituzionale.
La pietra
angolare è ben Imarat Al-Mouminin che, attraverso tutte le sue prerogative
teologiche, storiche, legislative e costituzionali, salvaguarda i fondamenti
della Sharia.
La prossimità ai
cittadini è un'altra dimensione, che riguarda gli imam e le moschee, nonché la
comunità marocchina stabilita all'estero. Essa si basa su Fatwa e Al-Irchad,
attraverso il Consiglio Superiore degli Ulema, sotto la presidenza di Amir
Al-Mouminin, e la ricerca scientifica che, a sua volta, è di competenza della
Rabita Mohamadia degli Ulema.
Istanza di Equità e Riconciliazione
L'Istanza
Equità e Riconciliazione (IER) istituita il 12 aprile 2004 dal Re Mohammed VI
per riconciliare il popolo marocchino con il suo passato durante gli “Anni di Piombo”.
L’Iniziativa Nazionale per lo Sviluppo Umano (INDH)
L’Iniziativa
Nazionale per lo Sviluppo Umano (INDH) annunciata dal Sovrano il 18 maggio 2005
per affrontare il deficit sociale nei quartieri urbani poveri e nei comuni
rurali più poveri.
Si trattava di operare
per ampliare l'accesso alle strutture e ai servizi sociali di base; promuovere
le attività che generano un reddito stabile e occupazione; aiutare le persone
in grande vulnerabilità o con esigenze specifiche...
Tra 2006 e 2017 sono stati assunti 34 miliardi di Dirham in progetti di
prossimità in tutto il Marocco, con 10,5 milioni di beneficiari diretti e
indiretti.
RAMED - AMO
Il
miglioramento e l’estensione della copertura medica costituiscono uno dei
pilastri dello sviluppo umano e sociale promosso dal Re Mohammed VI.
A tal fine, nel
2002 sono stati creati due regimi di copertura sanitaria di base. Si tratta
dell'Assicurazione Malattia Obbligatoria di base (AMO) e del Regime di Assistenza
Medica (RAMED).
Il primo si
basa sui principi e tecniche dell'assicurazione sociale a favore delle persone
che esercitano attività lucrativa, dei titolari di pensione, degli
ex-Resistenti e dei membri dell'Esercito di Liberazione e degli studenti.
Il secondo
(RAMED) si basa sui principi dell'assistenza sociale e della solidarietà
nazionale a favore dei poveri.
Secondo
l’Osservatorio Nazionale per lo Sviluppo Umano (ONDH), nel 2017 il tasso di copertura della popolazione
attraverso un’assicurazione malattia, compresa la RAMED, è stato 53,8%, sebbene
permangano disparità tra gli ambienti urbani e rurali e tra le diverse regioni
del Regno.
Formazione Professionale
Il Re Mohammed
VI, da sempre, attribuisce un interesse particolare alla questione
dell’occupazione dei giovani. Si tratta di una questione che rientra
nell’orientamento economico assunto dal Marocco. “L’inserimento socio-professionale
non è un privilegio per i giovani. Ogni cittadino, a prescindere dalla sua
origine, ha diritto alle stesse opportunità e chance di accesso a un'istruzione
di qualità e a un'occupazione dignitosa”, ha sottolineato il Re nel discorso tenuto il 20 agosto alla Nazione
in occasione del 65° anniversario della Rivoluzione del Re e del Popolo.
Regionalizzazione e decentralizzazione
Il Regno del
Marocco, sotto la guida illuminata del Re Mohammed VI ha fatto della politica
di una scelta strategica irreversibile di organizzazione territoriale, accompagnata
da una politica di decentralizzazione dei servizi dello Stato.
L’obiettivo è
di coinvolgere maggiormente le popolazioni e gli attori territoriali nella
scelta delle politiche e delle strategie locali, nonché nella loro attuazione.
Lotta contro habitat insalubri
L’interesse di
Sua Maestà il Re Mohammed VI per la lotta contro l’habitat insalubre e
l’eradicazione della baraccopoli si è manifestato molto presto, poiché il
Sovrano ha annunciato nel Discorso Reale dell’11 ottobre 2002: “Non possiamo preservare
al cittadino la sua dignità se non gli assicuriamo un alloggio decente”. Da
allora, le politiche pubbliche si sono concentrate sull’accelerazione del ritmo
d’eliminazione delle baraccopoli, sulla realizzazione del programma “Città
senza baraccopoli” e sull’intensificazione dell’offerta di alloggi, in
particolare per le categorie a basso reddito grazie a programmi abitativi a
basso costo.
Il programma di
eradicazione di tutte le baraccopoli riguarda 421699 famiglie in 85 città e
centri urbani, con un costo di 32 miliardi di DH.
Il programma di
ristrutturazione e di ammodernamento urbano dei quartieri non regolamentari ha
permesso, tra 2002 e 2017 di aggiornare le città a favore di 1.600.000
famiglie.
Fondazione Mohammed V per la Solidarietà
La Fondazione
Mohammed V per la Solidarietà, creata da Sua Maestà il Re Mohammed VI nel 1999,
contribuisce con gli altri attori sociali alla lotta contro la povertà secondo
il motto “Uniti per aiutare i poveri”.
La Fondazione
gode dello statuto consultivo speciale presso il Consiglio Economico e Sociale
dell’ONU.
Gli assi
d’intervento della Fondazione coprono un’ampia gamma di settori, dall’aiuto
umanitario all’assistenza delle popolazioni in situazione precaria, al sostegno
finanziario e logistico alle associazioni attive sul campo, ai progetti di
sviluppo sostenibile...
Dalla sua
creazione, la Fondazione conta al suo attivo 5,147 miliardi di DH di
realizzazioni e di impegni.
Piano Marocco Verde
La principale
leva dell’economia nazionale, l’agricoltura marocchina si è sviluppata grazie
alla mobilitazione del programma “Marocco Verde”, inaugurato dal Re Mohammed VI
nell’aprile 2008.
Il progetto
mira a fare dell’agricoltura uno dei primi settori dello sviluppo produttivo, a
modernizzarla, promuovere gli investimenti agricoli, garantire la sicurezza
alimentare, stimolare le esportazioni di prodotti agricoli e valorizzare i
prodotti locali.
Il piano “Marocco
Verde” mira anche a sostenere l'agricoltura sotto due assi. Il primo riguarda
l'agricoltura moderna a valore aggiunto e ad alta produttività che risponde
alle esigenze del mercato, incoraggiando gli investimenti privati e adottando
nuovi mezzi di assemblaggio di prodotti agricoli, sviluppando le esportazioni
agricole marocchine e le attività industriali legate all'agricoltura.
Il secondo asse
è volto a migliorare le condizioni di vita del piccolo agricoltore e a lottare
contro la povertà nelle zone rurali aumentando i redditi agricoli nelle zone
più vulnerabili e promuovendo un'agricoltura solidale attraverso il lancio di
diverse cooperative di agricoltori in tutto il Marocco.
Piano di Accelerazione Industriale
Le scelte
strategiche di sviluppo adottate dal Marocco lo hanno posto sulla via
dell’apertura e del progresso. Questo processo si è intensificato con
l’attuazione di strategie settoriali mirate.
Il settore
industriale marocchino si è quindi impegnato in una dinamica di crescita che si
è fortemente consolidata dopo l’attuazione del Piano Emergenza e la Conclusione,
nel 2009, del Patto Nazionale per l’Emergenza Industriale.
Nuovi mestieri mondiali del Marocco
L’attività è
svolta dall’automobile, aeronautica, elettronica e offshoring. Con l’arrivo
della Peugeot PSA l’automobile potrà superare un nuovo gradino. L’outsourcing è
chiamato a innovare per superare la concorrenza straniera sui centri d’appello.
Strutture socio-sportive
Il Re Mohammed
VI attribuisce un interesse particolare ai giovani, un interesse consacrato
dalla costruzione di centinaia di complessi socio-sportivi di prossimità (CSP)
in tutto il paese.
Il Programma
nazionale per la costruzione di 832 complessi socio-sportivi di prossimità
(CSP), presentato al Sovrano il 25 ottobre 2018, ha costituito un nuovo segno
di questo interesse reale per la gioventù del Paese.
Questo
programma di costruzione di 832 CSP di nuova generazione si inserisce nella
continuità dei circa 2000 campi di prossimità realizzati nel quadro dell’Iniziativa
Nazionale per lo Sviluppo Umano e quelli costruiti dal Ministero della Gioventù
e dello Sport (circa 1000 campi).
Immigrazione
Il Re Mohammed
VI è stato incaricato di coordinare il programma sull'immigrazione in seno alla
nuova commissione dell'Unione Africana (UA).
L'annuncio è
stato fatto martedì 14 marzo dal Presidente dell'UA, il capo dello Stato
guineano Alpha Condé, in occasione della cerimonia di passaggio di testimone
tra la presidente della commissione uscente dell'UA, Nkosazana Dlamini-Zuma, e
il presidente della nuova commissione, Moussa Faki Mahamat.
Regolarizzazione dei migranti
Di fronte a
flussi incessanti di migranti, soprattutto provenienti da paesi sub-sahariani
che si stabiliscono definitivamente in Marocco, senza poter accedere alla
cittadella europea, il Regno ha scelto la risposta maturata dal sentimento
umanitario e di solidarietà africana.
Seguendo le
direttive reali, il Marocco ha attuato una strategia nazionale in materia di
immigrazione e asilo che ha permesso a decine di migliaia di persone in
situazione irregolare di ottenere un permesso di soggiorno per rimanere
legalmente sul territorio marocchino.
La prima
operazione eccezionale di regolarizzazione degli stranieri africani e del Medio
Oriente e dell’Asia, condotta nel 2014, aveva permesso di regolarizzare 23.096
persone. La seconda operazione, lanciata nel dicembre 2017, ha avuto un effetto
altrettanto forte.
Sahara
Il Re Mohammed
VI ha ribadito l’impegno del Marocco a difendere la sua integrità territoriale
con la stessa chiarezza e lo stesso senso dell’impegno responsabile e del
lavoro serio, sia a livello dell’ONU che a livello interno.
Il Re Mohammed
VI ha ringraziato pubblicamente i capi di Stato africani per il loro sostegno
alla questione del Sahara marocchino e ha rilevato con soddisfazione “la
competenza esclusiva” dell'ONU in materia di gestione e di regolamento pacifico
del conflitto.
Difesa e interventi umanitari
Su istruzione di
Re Mohammed VI, capo supremo delle Forze Armate Reali (FAR), l'Esercito si è
dotato di nuovi materiali militari.
L'ospedale campagna
marocchino in campo Zaatari, con compito principale di fornire sostegno medico
ai rifugiati siriani e aiutare la Giordania, che ospita un gran numero di
rifugiati siriani.
Su alte
istruzioni del Re Mohammed VI, il servizio sanitario delle FAR ha inviato due
ospedali di campagna in Marocco, uno a Ouaouiziret (provincia di Azilal) e
l’altro ad Anfgou (provincia di Midelt), per aiutare le popolazioni di queste
regioni di fronte ai problemi climatici dell’inverno.
Caschi blu marocchini
Con i suoi 1605
soldati messi a disposizione dell'ONU nel quadro delle sue missioni di
mantenimento della pace in tutto il mondo, il Marocco passa al 14° posto nella
classifica mondiale dei paesi contributori alle forze dell'ONU. Per la zona
MENA (Medio Oriente e Nord Africa) il Marocco si classifica secondo.
I caschi blu marocchini
sono attualmente in servizio sotto la bandiera dell’ONU nelle missioni di
mantenimento della pace nella Repubblica centrafricana (Minusca) e nella
Repubblica democratica del Congo (Monusco).
lotta contro il terrorismo
Il Regno del
Marocco ha posto la lotta contro il terrorismo al centro delle sue priorità,
sviluppando una strategia multidimensionale in materia di lotta contro il
terrorismo.
Nel 2015 ha
creato l’Ufficio Centrale d’Indagine Giudiziaria (BCIJ) quale organismo leader
della lotta antiterrorismo e contro la minaccia terroristica, riuscendo a
smantellare diversi gruppi terroristici ed evitando diversi attacchi
terroristici in Marocco grazie alla loro strategia anticipata.
Unione Africana
“È il giorno
buono in cui si torna a casa dopo una lunga assenza”, ha affermato il Re
Mohammed VI, dopo che il Regno del
Marocco è stato riammesso all'Unione Africana.
Trentanove dei
54 membri dell’UA hanno votato a favore della riammissione.
Nel 1984 il
Marocco aveva lasciato l'ex Organizzazione dell'Unità Africana (OUA,
predecessore dell'UA) per protestare contro l'assegnazione di seggi al Fronte
Polisario, ammesso come rappresentante della Repubblica Araba Sahrawi
Democratica (RASD).
Spiegando la
decisione del Marocco di aderire all'UA, il Sovrano ha dichiarato: “Quando un
corpo è malato, è più facile curarlo dall'interno che dall'esterno”.
Ma nella sua assenza nell’organizzazione panafricana, il Regno ha
sviluppato legami economici con molti paesi del continente, soprattutto
attraverso il commercio e gli investimenti.
Infrastrutture
Porto di Tangeri Med
Lanciati dal
Sovrano nel 2002, i lavori di costruzione del megaporto Tangeri Med sullo
Stretto di Gibilterra dureranno sei anni, fino all’inaugurazione nel 2008 di
Tangeri Med 1.
Questa
piattaforma portuale, tra le più grandi del bacino mediterraneo, è diventata
oggi un hub logistico mondiale, collegato a circa 200 porti nel mondo.
Tangeri Med
offre capacità di trattamento per 9 milioni di container, 7 milioni di
passeggeri, 700mila autocarri e 1
milione di veicoli.
Inoltre,
Tangeri Med costituisce una piattaforma industriale per oltre 800 imprese di
diversi settori, dall’automobile all’aeronautica, passando per l’elettronica,
la logistica, il tessile e il commercio, per un volume d’affari annuo di 6,4
miliardi di euro.
Il successo è
tale che i lavori di costruzione del Port Tanger Med 2 sono stati avviati già
nel 2015.
Tangeri Med II inaugurato nel 2019 costato circa 14 miliardi di DH di
investimenti infrastrutturali costituisce la terza fase di sviluppo del
complesso portuale Tangeri Med, insieme ai porti Tangeri Med I e al porto
passeggeri.
Energie rinnovabili (energia solare, eolica)
La strategia
energetica tracciata da Sua Maestà Re Mohamed VI si basa sullo sviluppo delle
energie rinnovabili, solare ed eolica, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza
energetica del Marocco dall’estero e di coprire il 42% del fabbisogno elettrico
del Regno nel 2020 e il 52% nel 2030.
L’ambizioso
Piano Solare marocchino, lanciato nel 2009 sotto la presidenza del Re, rientra
nel quadro di questa strategia di sviluppo sostenibile. Sono previsti cinque
siti: Ouarzazate, Ain Bni Mathar, Foum Al Oued, Boujdour e Sebkhat Tah.
L’attuazione
del piano solare marocchino è affidata all’Agenzia Marocchina per l’energia
solare (Moroccan Agency for Solar Energy).
Il progetto
sull’energia eolica mira a realizzare entro il 2020 una capacità di 2000
megawatt che corrisponde al 26 per cento della produzione attuale di energia
elettrica del Paese.
Satelliti spaziali
Il Marocco si è
dotato di un sistema di osservazione della terra dallo spazio, mettendo in
orbita nel 2017 e nel 2018 i satelliti “Mohammed VI-A” e “Mohammed VI-B”.
I due
satelliti, che sono all’avanguardia nella tecnologia, sono complementari e
permettono di garantire una copertura più rapida delle zone d’interesse.
Essi serviranno
a un’ampia gamma di attività, dalle attività cartografiche e catastali, alla
pianificazione del territorio, al monitoraggio delle attività agricole, alla
prevenzione e alla gestione delle catastrofi naturali, al monitoraggio delle
trasformazioni ambientali e della desertificazione, alla sorveglianza delle
frontiere e delle coste...
Treno di Grande Velocità (TGV)
Inaugurato il
15 novembre 2018 a Tangeri dal Re Mohammed VI e il Presidente francese Emmanuel
Macron, il treno ad alta velocità Tangeri - Casablanca “Al Boraq” è uno degli
eventi salienti dell’anno, trattandosi di una prima nel Maghreb e in Africa.
Il TGV Al Boraq
riduce di oltre la metà la durata del viaggio tra le due metropoli economiche e
raddoppierà il numero di passeggeri a oltre 6 milioni a partire dal terzo anno
di esercizio, rafforzando nel contempo la sicurezza stradale e la protezione
dell'ambiente.
Questa linea ad
alta velocità è il primo anello del progetto marocchino della rete ad alta
velocità volto a dotare il paese, entro il 2030, di 1500 km di linee
ferroviarie ad alta velocità.
Ponti e autostrade
PONTI
Nel luglio
2016, Sua Maestà il Re Mohammed VI ha inaugurato il ponte di Rabat, uno dei più
belli in Africa e che fa parte dell'autostrada di circonvallazione della
capitale.
Il Ponte
Mohammed VI è uno dei più lunghi in Africa.
Dall'inizio degli anni 2000, lo sviluppo della rete
autostradale e ferroviaria in Marocco ha reso necessari numerosi ponti e opere
idrauliche. Tra questi vi è anche il viadotto di El Hachef, tra Asillah e
Tangeri, lungo 3,5 chilometri.
Rete autostradale
Sua Maestà il
Re Mohammed VI attribuisce particolare importanza al rapido sviluppo delle
autostrade, in modo da collegare un numero sempre maggiore di città e
agglomerati alla rete autostradale nazionale.
Nell’arco di
vent’anni questa politica ha dimostrato tutta la sua efficacia, poiché il 60
per cento della popolazione è oggi collegata direttamente alla rete
autostradale. Tutte le città con più di 400.000 abitanti sono così collegate
alla rete autostradale.
Con oltre 1.800 km di distanza, il Marocco ha una delle più lunghe reti di
autostrade in Africa, oltre a 1.600 km di superstrade gratuite.
Tunnel
In base a
decisioni reali, la politica di ampliamento della rete autostradale e di
miglioramento urbano e interurbano non poteva prescindere dalla costruzione
delle gallerie.
Nel giugno
2010, l’apertura del tunnel Marrakech - Agadir ha firmato la realizzazione del
primo tunnel autostradale del Marocco.
Lungo le
montagne dell'Alto Atlante, è stato realizzato su due corsie lunghe 500 metri,
su un'altezza di 7 metri.
Questa
infrastruttura, che consente di effettuare il tragitto tra Marrakech e Agadir
in due ore, è stata costruita secondo le norme europee di sicurezza.
A livello
urbano, si può citare il tunnel degli Udaya a Rabat, che ha contribuito in modo
significativo a fluidificare il traffico tra le città di Rabat e Salé e i
tunnel di Tangeri.
Tramway
Con
l’inaugurazione da parte di Sua Maestà il Re Mohammed VI, il 23 gennaio 2019,
della seconda linea del tram di Casablanca (T2), il Marocco amplia la sua rete
di tram nelle sue due più grandi metropoli: Casablanca e Rabat Salé.
A Casablanca,
le due linee hanno raggiunto complessivamente 47,5 km di rete con 71 stazioni.
La nuova tratta attraversa 9 distretti con una popolazione di 1 milione di
persone e un corridoio diretto di 450.000 abitanti.
A Rabat - Salé,
l'ampliamento della linea 2 è in corso e permetterà il trasporto quotidiano di
40 mila passeggeri in più, portando il numero di passeggeri trasportati sulla
rete a 150 mila al giorno.
Altri successi :
Cooperazione internazionale
Industria automobile
Aeronautica
Aeroporto Mohammed V
Aeroporto di Rabat - Salé
Aeroporto di Marrakech
Diversi progetti dei litorali